L'oleandro velenoso intrecciato alle tue dita, la regina dei fiori, cagiona la mia invidia petali bianchi di margherita si scompigliano anelando la tua cura; torso bronzeo tra quel verde che concilia ai tuoi occhi, tra l'avvenenza ed il mistero come nera pantera ti destri non ti accorgi che dall'alto, freme la mia brama. Spine scure le tue ciglia, la tua fronte celata da dorate foglie arbusti vivaci non temi affonda il tuo piede nella terra annaffiata la mano si unge di sudore e pantano e quel'arma innocente diventa tutt'una ad essa. Svestito al sole che risplende sulla tua rovente pelle stille di sudore non tengono pudore e tra gli incavi delle tue grazie, scorrono maliziose mentre dai vita a ciò che non c'era, vigore a ciò che è, speranza a ciò che sarà... Il balcone della brama cela il paonazzo del mio volto, la sgomento, la malizia e la vergogna... solo il mio sogno resterà incolto!
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