Che fatica non essere poeti
Sento comprimere la fronte,
sulle gote poggio le mani
e chino il capo,
vuoto d'idee
come una zucca la notte di Halloween.
Martellano i pensieri
sulle pareti d'una campana rotta,
non giungono amabili note
ad infiorare l'aria,
risuonano solo parole sconnesse.
Premo le tempie
con le dita intorpidite,
come a far uscire liquido poetico
che tarda a venire.
Guardo il soffitto,
simile a gobbo, mi piace immaginare,
dove un invisibile angelo
suggerisce poesie per me,
ma poeta non sono
e resta solo qualche verso sparso,
partorito dall'illusione
di un sogno mai concluso.
Composta lunedì 29 aprile 2013
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