Scritta da: Wine

Addio?

Quel muro che tu innalzi
alto, alto
fino a solleticar le nuvole
si sgretola sotto il peso
della menzogna delle tue incertezze
e il mio corpo che cade
dal muro più alto
può sol veder
le nuvole
ferite mortalmente
dalle schegge vitree
delle tue illusioni.

E continua a cascare la pioggia
carica di dardi infernali
d'amori perduti,
e nell'arco del cadavere
dell'angelo dell'ebrezza
incoccata la freccia spezzata
dall'ardore del tuo spirito
devi il corso del rivoletto
di sangue pulsante di vita
che si riversa fuori dal corpo
del Putto ferito
da lama mortale.
Quel manico,
nero come la morte
porta il tuo profumo
e l'impronta delle tue luride mani
o potente signora dell'inganno.

Nell'aria vorticano ancora
le tue velenose parole
addolcite dal canto di pettirossi
ormai spenti.

Non resta che l'amaro boccone
da ingoiare accompagnato
dalle amare lacrime dell'animo.
Composta martedì 20 novembre 2012

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