Scritta da: Emmanuel Devan

Specchio

Lago o argento,
in me cercano identità
consolazione e angoscia.
Sono eterno e dannato:
ritraggo verità,
ma racconto menzogne.
Alterno luce e buio
tra compiaciuti
sorrisi adolescenti,
e guido mani ignote,
urlanti e incredule
sui visi della vecchiaia.
Disegno spazi
falsi, inesistenti.
Brucio perfido
le navi d'ogni illusione,
da cui già vidi
cadere Icaro.
Sono giudice
venerato e sadico:
acceco chi mi brama
e annego tutti i miei amanti
dall'apparente calma
di un riflesso.
A volte cado, infranto
da una strega isterica.
Io mi odio,
io mi odio.
Stupro di donna
o sorriso d'infante
ritraggo spietato
in crudele indifferenza.
I miei frantumi stillano
orchidee insanguinate.
Forzato da un demone
divoro vergini che,
domato il bianco unicorno,
sfidano ingorde l'Ade
per il crine di Pegaso,
mostruosa chimera.

Immagini con frasi

    Info

    Scritta da: Emmanuel Devan

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:10.00 in un voto

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti