Scritta da: Alessandra Ferrari
Ricordo ancora quel giorno,
era inverno e c'era la neve,
all'improvviso compare un'ombra,
mi avvicino,... non è un'ombra,
è una piccola macchia nera in mezzo a una distesa bianca.
Aguzzo la vista, e scopro un cagnolino infreddolito.

Da quel lontano giorno ben sette meravigliosi anni passarono,
trascorsero avventure,
viaggi,
preoccupazioni.
ma soprattutto tanto affetto, e tanto amore.

Eppure... chi era?
Era solo un cane,

ma per me era più di un semplice animale,
... più di un amico,
... più di un compagno di avventure,
era qualche cosa di indescrivibile.

Ma era troppo bello... e non poteva durare per sempre...

Così da quel terribile giorno, non sentii più quella sensazione,...
non ci furono più avventure insieme a lui,
ma nel mio cuore
c'è ancora quel ricordo,
un piccolo batuffolo nero, per me indimenticabile.
Composta sabato 2 gennaio 1982

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    Info

    Scritta da: Alessandra Ferrari
    Riferimento:
    Questa poesia è stata scritta da una ragazzina di 13 anni nel 1982, ed è dedicata al suo cane, Tobia.
    Durante le vacanze di Natale ad Asiago, lei trova questo cagnolino abbandonato ed infreddolito, e convince i genitori a tenerlo.
    Da quel giorno Tobia, diventa per lei il suo migliore amico, il cane si rivela un compagno di giochi, un confidente, e riempirà la sua casa d'amore e di allegria.
    Tobia possedeva un'intelligenza pazzesca, e non era necessario nemmeno parlare per farsi capire, lui comprendeva i gesti, gli stati d'animo, Tobia non era bello, era un bastardino, con il pelo arruffato, e gli occhi troppo grandi, ma per lei era unico.
    Questa poesia è stata dedicata a lui, scritta tra le lacrime, e con la disperazione nel cuore... Tobia infatti venne trovato morto al bordo della strada.

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