Non ride il mio dolore, Non rinnega il mio amore. Perché la barca dolce naviga in un lago di pensieri. Come alghe fluttuanti negli abissi tetri poi riemergi e luce densa veste il tuo corpo. Il cappello che ripara dall'inverno. Ho pensato e ho mangiato lentamente, un ora nottambula e depressa. Vorrei, come un fiore, Che lentamente s'apre e nuda e tremante Si fa ammirare. Io ti attendo le tue dita, Che pettinano le lacrime disordinate del giorno. Era inchiostro sparso sul pavimento, Il tappeto che accompagnava i tuoi passi. Lanciami nell'aria Fammi esplodere dentro una bomba. Ho strappato via immagini Per lasciare liberi i polsi. Non vedo più le vene. La saliva che profuma il tuo risveglio. Pozione idilliaca del nostro amore. Si sciolgono le vesti Narici nuove a primavera. La tua schiena è il mio tetto. La dimora di un nuovo dolore dal profumo pungente e metallico è il mistero. Un mantello ci proteggeva dalla tempesta dei tuoi forse. Mi parlavi di promesse in autunno, mi dicevi che è viola tinto il tuo risveglio. Ora come un saggio parla, Il vecchio cuore che coi pugni ha strappato ancora alla morte il suo destino. Nessun rumore.
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