Bentornato a casa mia

Ritorna domani o dopo,
quando avrai smaltito le tue rabbie,
non importa che tiri calci alla porta per entrare,
quando sei in te lo sai che è sempre aperta.

Anche se nessuno è in casa
il fiasco è sul tavolo,
se hai fame il pane ed il formaggio sono nella credenza
serviti pure.

Vai vicino al fuoco,
usa i tuoi sensi,
comandali col cuore.

Gli occhi per osservare la fiamma,
l'udito per sentire il crepitare del ceppo,
il naso per aspirare il profumo di resine,
e con le mani versa il buon vino che aiuta il formaggio a passare dalla gola.

Ritrovati,
lascia fuori le rabbie,
aspetta il mio ritorno.

Arriverò,
quando entrerò
con le mani
avrò già ucciso la rabbia che ti dava forza
e stava fuori ad aspettarti.

Avrai bevuto
sarai più debole,
e sarà la mia di rabbia
a fare il suo lavoro,
ed userò la vista per vederti cadere,
le orecchie per sentirti urlare,
il naso per sentire il puzzo del tuo sangue cattivo,
la gola per urlarti il perché lo faccio.

Poi,
a giustizia fatta
mi siederò al tuo posto
e con l'animo rasserenato
userò gli occhi per osservare la fiamma,
l'udito per sentire il crepitare del ceppo,
il naso per aspirare il profumo di resine,
con le mani mi verserò il buon vino che aiuta il formaggio a passare dalla gola.

Mi ritroverò,
metterò a riposo la mia rabbia
e non avrò più paura dei tuoi arrivi.
Composta giovedì 15 dicembre 2011

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