Dolce mio essere silvano che il male ha lavorato nello sguardo che hai occhi di spiragli e di bagliori e sorriso di segrete da scoprire. Il profumo dell'erba ti guiderà alla mia isola di pace nel tuo mondo. Coi veli che ho strappato al tuo fuggire danzerò la festa a ogni gradino del tuo avanzare libero alla terra. Io non ti toccherò, non ci sarò, non ci saranno mani che assorbono tristezze e regalano speranze a tocchi caldi. Fluida scorrerò nelle tue vene segreta lavorerò incessante, continua, ti aprirò le strade delle selve impure verso i percorsi ciechi che non hai saputo vedere.
Ed un giorno rinascerò come canto salirò alla tua gola in incontenibile gioia il tuo sguardo sarà limpido e sano, lontana sarà per sempre la paura. I rami si piegheranno amici a sussurrarti il vento non potrà che fare eco al cuore, l'onda avrà lavorato con le sue alchimie per rItrovarsi limpida ai tuoi piedi. Sarà una pozza, un lago, una sorgente, dove tu narciso ti specchierai e ti vedrai diverso, confusi i tratti nella tenerezza si muteranno nella gioia d'amare e mi vedrai. Mi chiamerai, mi sentirai, mi scoprirai, eterna promessa d'amore.
E' vero Narciso non fa una bella fine. E a fuggire ero io che con i miei doni d'amore mi sono scontrata contro la fredda corteccia costruita da chi aveva amato, sofferto e deciso che l'amore non avrebbe mai più attecchito nel suo cuore, che non gli avrebbe più dato la possibilità di farlo soffrire, che avrebbe vissuto soltanto per se stesso.
Io ho lasciato i miei doni nella speranza che potessero aiutarlo a guarire le sue ferite, ma senza pretendere più il suo amore. Troppo difficile!
Ciao Annalisa, grazie.
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