Vana è la ricerca di colui che mi vorrebbe incontrare nelle altalenanti stagioni della vita o nell'esile concatenarsi degli eventi, non sono celata dietro la realtà delle sembianze ove tutto appare e svanisce secondo l'inesorabile legge dell'impermanenza. Io appaio silente, come un riverbero, nei rivoli della mente, poi sommessamente echeggio nell'assonanza del sentire interiore: sono l'ologramma che tutto comprende. E tu, uomo, smettila di invocarmi invano: "FELICITÀ" purpureo nome, sì, rosso di vergogna per non aver capito che non bisogna solcare oceani o attraversare mari; sono qui, non mi vedi? Cresco come la novella erba ai tuoi piedi.
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