Allorquando lo corpo di vigore iva percorso e mai mancar sentii le forze in esso, la morte mi parea solo uno scherzo e ne facea, perciò, fonte di scherno e ci ridevo e di battute tante ne facevo. Or che lo corpo è debole e floscio e alla vecchiezza s'è incamminato essa m'appare qualcosa di possente che pria del corpo schiacciami la mente. Ora la temo, più che temer la tremo, e ogni dì ver me venir la vedo. S'avanza e non s'arresta neppur per un momento brandendo negli artigli falce tagliente. Paura di guardarla in faccia tengo, la scarna sua figura m'appare mostro e a ogni passo più mi dà tremore. Vorrei poter sparire, nuvola divenire Per dare pace alla mia spaurita mente E allontanarla dal tremor di morte E riportarla ai gioiosi dì di giovinezza quando al rimembrare di cotanto mostro scherzavo e ridevo di gaiezza.
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