Scritta da: Carlo Peparello

Dio non ti guarda

Non sputerò mai alla felicità
Conosco troppo bene il sapore della sconfitta
Ogni volta metto gli insuccessi in soffitta
E guardo al domani con crescente attività
Ma devi fare i conti con mille insidie
Cuori deboli, dubbi e invidie
Se sapessero quanto poco ci vuole per trovare l'aurora
E quanta fatica costi guadagnarsela ancora
Ti chiedi perché la gente sia cieca e impotente
Davanti un sentimento così inaspettato e potente
Forse non ne conoscono la forza ne l'energia
E guardandosi indietro la lasciano scappare via
Ma tu scrollati dalle spalle ogni dubbio e rancore
Non sei tu ad aver perso l'amore
Ne conserverai per chi saprà ascoltare
In un gesto, un momento, la freschezza e la forza del mare.
Composta lunedì 22 novembre 2010

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