Zitta, devo stare zitta. Devo essere dolce, carina e devo stare al mio posto. Ma qual è il mio posto? Chi ha stabilito i luoghi dove posso stare, i momenti in cui posso parlare, le parole che mi è concesso dire? Chi ha stabilito gli assurdi divieti che mi vengono imposti? Io voglio essere libera, libera di arrabbiarmi, di urlare a squarciagola di ridere sguaiatamente, di piangere quando mi va. E che tutti mi additino, sparlino e mi accusino di essere pazza. Quella che voi chiamate follia io la chiamo semplicemente vita.
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