Fra le sfere di bosso, un portone antico e ospitale, dischiuso al sole, sognante, che ha il potere di apparire alla gente, come una visione.
Più o meno pensoso, tocca le vene d'un Trumeau, e c'è nel suo stile uno sprazzo d'aprile, per niente maldestro, ma con fare modesto, leggermente piegato, scema verso il bronzo d'un leone ruggente, dentro un cristallo raffermo, o su un cavallo imponente: lui, l'antiquario.
Un quadro circonfuso par catturare il suo gesticolare con perizia, e quel batter prezioso sul comò, addentrato dal tarlo rabbioso.
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