Nella mia mente, così povera, s'insinua il dubbio della tua Certezza, e prego a sera chi non conosco, come un vecchio amico, lontano, forse la solitudine, la disperazione, vuole che tu ci sia, ma nel dolore, se tu m'ami, com'è vero, non mi sei vicino. Vorrei essere un bambino, che crede ingenuo ad ogni cosa, anche se mistero, è abituato alle favole che fanno sognare, ed allora, tu sei il grande mago, il signore del mondo tutto puoi avere, fare, sei il solo a comandare, perché allora permetti il male? Bambini che non devono morire, donne ormai stanche di soffrire, mari che mescolano onde col sangue, tempeste e terremoti su terre già martoriate, su popolazioni malate, punizioni ingiustificate, quanto ancora dobbiamo subire la tua collera, quando ci perdonerai e senza alcun dubbio ci farai credere?
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