Gioca, finché sopra il tuo capo l'azzurro è ancora senza nube, gioca cogli uomini e col fato: tu sei vita, promessa alle battaglie, tu sei cuore, anelante alle bufere.
Come spesso, da tristi fantasie oppresso, a te volgo lo sguardo, e l'occhio mio di lacrime s'offusca... Perché? Che cosa abbiamo di comune? Tu vai verso la vita: io mi ritiro.
Ho visto i sogni mattutini del giorno appena desto... ma le tarde, ma le vive tempeste, ma lo scoppio delle passioni, il pianto di passione, non è per me, no, tutto questo!
Ma forse alla calura dell'estate ricorderai la primavera... Oh, questo tempo allora anche ricorda, come un alcun confuso sogno svanito prima dell'aurora.
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