Sognando, stavo interpretando il sogno della mia morte. Discendendo scesi schiume subito aperte sotto la schiena. Ah quante braccia alzavo verso l'oblò celeste! Verso l'eternità che si sfilava dallo spirito mio come una povera veste. Fra che stelle di melma sarei schiantata, a che mi partoriva la nebulosa che s'era finta Iddio? Nel buio! Assassinata! Finché un raggio infilando la cruna d'un'imposta corse da me pungendomi la palpebra con una spina di rosa m'accusava ch'ero viva.
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