Ecco il ritmo frenetico del sangue, quando gli azzurri tuonano a distesa, e qualsiasi colore si fa fiamma nell'urlo delle tempie. Ecco il cuor mio nella selvaggia ebbrezza di svincolare in esseri le forme disincantate a vortice di danza. Ecco i visi risolti in fiabe d'oro e in lievi organi d'ali. Ecco gli alberi in forsennate lingue contorcersi, balzar fra scoppiettii di verdi fiamme dalla terra urlante. E fra l'altre manie del mezzogiorno, ecco me, congelato in stella fissa, ch'esaspero l'antica aria di piaghe metalliche, sull'erba di corallo. (Pulsa il fianco del mare sul granito come un trotto infinito di cavallo).
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