Voglio essere sole, centro per qualcun altro, sangue di luce senza avere un corpo, Dio che si fa a immagine e somiglianza dell'uomo, i raggi diventano ciglia, bacio dell'occhio a un altro – scrutamento invisibile di pene – voglio che quando muoio la pupilla dell'amato diventi come notte, madre chinata a contemplare il lutto, il ricordo dell'ombra che si posa sul mare, superficie dell'abisso – voglio che pianga tutte le sue stelle – voglio resurrezione della luce e non altra caduta nella fine, migliaia di milioni di miliardi di lacrime che brillino per me.
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