Scritta da: Andrea De Candia
E la notte soffriva nel mio corpo
ché chiusa era la bocca del suo petto:
era l'avere un sonno senza sogni
non era la bugia smascherata
da lampioni, fanali, uccelli, grida,
era la notte inilluminabile,
quella in cui il sangue correva a pestare
come se fosse un labbro la parola
del sorriso lunare dello scheletro.
Era la notte estrema radicale
il compimento della metanotte.

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