E questo pianto che non sento più al funerale della solitudine, posto nolente all'altare del letto, io sono il corpo puro delle ossa, la carne mi si è rivelata bara.
È il pianto rumoroso del russare: cade pesantemente al suolo d'aria!
È lo scoprirsi, le narici, gli occhi, occhi che non possiedono pupille, occhi accecati di profondità, in cui tutte le lacrime ritrovano il punto per uscire finalmente!
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