A mezzo volto, non velata, la carne di monaca in fuga da mani ermafrodite. L'altra, la pietra di luna o gemma di giglio di campo infuria nel mio cervello alla ricerca di una traccia di felicità breve o con le dita di cannella – semmai – la parola trasceglie attingendo da sogni nero-pece. Sono andata con piedi di luce. Impregnata di sonno a un lancio di stella appena sono andata con piedi di luce davanti alla tua porta sono diventata cenere.
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