Scritta da: Gabriella Stigliano

Il ricordo

Quando per un mortale il fragore
del giorno cessa e sulla muta città
l'ombra traslucida della notte
e il sonno che ristora scende già,
allora per me s'insinua nel silenzio
il tempo del penoso vegliare:
e nell'inerzia notturna, della serpe
del cuore sento i morsi bruciare.
I sogni fervono e da gravi pensieri
è oppressa allora la mia mente.
Il tacito ricordo davanti a me
il suo lungo rotolo distende,
e con disgusto leggendo la mia vita,
amaramente piango e mi deprimo,
amaramente tremo e maledico,
ma i tristi versi non sopprimo.

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