Stridio della poetessa nella notte rumore di passi di estraneo, un colpo soffocato luce di luna, passi sordi nel buio, col marito, che s'è fatto assassino.
Ode alla luna lugubre... e lei poveretta che piangeva per aver rubato la cellulosa della carta agli alberi della natura - un'ingenua... -
Ricordo il tuo saluto quando non abbiamo fatto più l'amore, le vedove impomatate facevano mesta fila alla processione, e nelle mie futili galanterie tu non vedevi che Sole e libertà.
Ahi! Qual cocente sole entro gli occhi vedevi ancora nelle notti di luna e di magia, il ricordo delle tue gardenie in vaso, e la pioggia, rude, avvertendo le conseguenze al coricarsi delle stregonerie benevoli, il mio modesto fare.
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