Scritta da: Filippo Armaioli

Cronaca di un momento propizio

Stridio della poetessa nella notte
rumore di passi di estraneo,
un colpo soffocato
luce di luna, passi sordi nel buio,
col marito, che s'è fatto assassino.

Ode alla luna lugubre... e lei poveretta che piangeva
per aver rubato la cellulosa della carta
agli alberi della natura - un'ingenua... -

Ricordo il tuo saluto
quando non abbiamo fatto più l'amore,
le vedove impomatate
facevano mesta fila alla processione,
e nelle mie futili galanterie
tu non vedevi che Sole e libertà.

Ahi! Qual cocente sole entro gli occhi
vedevi ancora nelle notti di luna e di magia,
il ricordo delle tue gardenie in vaso, e la pioggia,
rude, avvertendo le conseguenze al coricarsi
delle stregonerie benevoli, il mio modesto fare.

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