La costa stanca del vociare estivo abbandona la luce abbagliante e veste l'odore nostalgico di ocre arancio sempre più ocra scendendo a sud.
Sferza il vento cielo e terra sventando sacche d'acqua cariche dell'ozio d'agosto per il mare bruno che scava con le sue onde alte la sera e i siti umani s estivi sbrindellando ricordi e anffratti annidati numerosi nel profilo frastagliato.
È il settembre jonico col suo temperamento sanguigno, umorale e breve.
La furia ridonando il litorale rientranelle viscere e va placandosi correndo gli scollinamenti fino all'ultimo sbuffo ormai domo sull'azzeramento a riva.
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