Scritta da: Silvana Stremiz

Miei quarant'anni

I miei quarant'anni...
tra le mie mani di ragazzo.
E voi non datemi un posto tra le vostre cronologie temporali...
ho solo giocato con la farina se ho dei capelli bianchi...
ho solo corrugato il viso per farti una smorfia...
non è certo una ruga quella che vedi.
I miei quarant'anni...
spettinati in un maglione che mi fece mia madre...
contati come soldatini...
mangiucchiati... sputati...
I miei quarant'anni ...
che giocano coi tuoi seni ...
che girano in tondo nella stanza
ubriachi di dolore e di nostalgia...
I mie quarant'anni...
simili alle gocce che ora rigano i vetri...
cosi tanti e cosi pochi...
con la tua anima a decidere
se ha diluviato...
o se è stata solo pioggia sottile...
quella che scende...
senza far male.

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