Versi dall'Orizzonte

Poesie dal Libro:Versi dall'Orizzonte

Anno:
2010
Autore:
Alberto Jess
Editore:
PensieriParole

Scritta da: Alberto Iess

Il focolare

La legna è invecchiata,
il plettro d'Empedocle
l'ha ormai consumata
in un prezioso falò.

Ne restano le ceneri,
brandelli di braci incolte,
come in biondi capelli
la forma di trecce sciolte.

Ed io e voi, commilitoni,
viviamo allo stesso modo:
bruceremo la vita in fiamme
e ci riconosceranno solo

attraverso l'aroma grigio
di ceneri in un focolare.
dal libro "Versi dall'Orizzonte" di Alberto Jess
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    Scritta da: Alberto Iess

    In eredità

    A chi è morto,
    l'immortale nome di un'impresa.
    Alla madre,
    le prime lacrime del nascituro.
    A chi è vivo,
    drappi ed anelli, e tanti consigli.
    Al padre,
    orgoglio per i trionfi ed i successi.
    A chi si fa da parte,
    la cicuta in un calice dignitoso.
    Al fratello,
    restituisco l'ebbrezze condivise.
    A chi verrà,
    una spinta verso la sete d'infinito.
    Alle nuvole,
    venti carichi di grandine potente.
    Alla terra,
    il profumo dei corpi riabbracciati.
    Al cielo,
    mille lucciole eterne e silenziose.
    Al giorno,
    affido il ricordo delle mie allegrie.
    Alla notte,
    affido il ricordo delle mie sconfitte.
    Al tramonto,
    le mete sbriciolate lungo il sentiero.
    Al tempo,
    l'insensato, commovente divenire.
    All'universo,
    la tromba di una gaia profezia.
    All'orizzonte,
    la sfrenata passione per i miei sogni.
    A tutto e a tutti,
    lascio in eredità me stesso.
    E a me?
    Morendo darò anche agli sconosciuti,
    perché avrò perso
    ogni brandello
    di ricchezza.
    dal libro "Versi dall'Orizzonte" di Alberto Jess
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      Scritta da: Alberto Iess

      Le leggiadrie

      Ma le lascive fanciulle
      colle languide ciglia
      e le chiome legate,
      si specchiano anch'elle
      tra le stelle beate?

      Le mielose fragranze
      delle loro vesti attillate;
      le leggiadre dee delle
      steppe alate son forse
      tra noi uomini tornate?

      Quelle candide bocche
      sorridono ancora,
      e son fontane di gioia
      che si rendon più
      fresche ora dopo ora.
      dal libro "Versi dall'Orizzonte" di Alberto Jess
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        Scritta da: Alberto Iess

        Colline alate

        Se il sol tramonterà sulla piana
        non sarà ombra già su quel frassino;
        pria ch'i raggi s'arrampichino
        per l'alate pareti della tana.

        Ricuso rifugio fuor de li colli
        miei, ove non mi sarebbe mai concesso
        di cercar rimedio al mio eccesso:
        a quei peccati, nostri figli folli.

        Perché da qua vedo cieli infranti:
        il fumo che li copre è il rimorso
        mio e di mille altri naviganti,

        che, oggi o il dì ormai trascorso,
        vista terra da uno dei lecci tanti,
        persi, affidansi alle colline.
        dal libro "Versi dall'Orizzonte" di Alberto Jess
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          Scritta da: Alberto Iess

          Poetica dell'orizzonte

          Come placidi fanciulli in spiaggia,
          scrutate la rossa retta dell'orizzonte.
          V'immaginate fatui arcipelaghi
          e spiagge sospese sulle creste
          dell'onde, ingentilite dalla scomparsa
          della brezza marina. Regna la calma
          su quelle sabbie immacolate.
          S'avete l'ardore, cimentarsi ora
          nella ricerca delle terre del tramonto!
          Non giungerete oltre le colonne
          d'Ercole, e già sarete naufraghi...
          Caso volle ch'io bramassi prima
          di voi l'impresa squisitamente amara,
          tentando invano d'approdar ai lidi
          d'un ignoto e compiuto paradiso.
          Savio e sognatore son partito,
          pazzo e sconvolto son tornato.
          Scaraventato in balia di correnti
          incontrollabili, fino all'estreme
          porte del vizio e del volere mi son
          emancipato con depravata grazia.
          Ho provato tanta mestizia e
          così forte la carica del furore,
          che s'avessi avuto un compagno
          ad allietarmi il ballo tra le schiume,
          l'avrei felice affogato in mare.
          Narran della mia lotta colle vele,
          la raccontan come il mito d'Ulisse:
          invece resto un granchio senza chele,
          ché nella mia aspra peregrinazione
          nulla ho avvinghiato, catturato.
          Non c'è che la distesa di lapislazzuli
          oltre l'orizzonte, ed è infinita.
          E quella linea, quel vago bagliore,
          ad oggi resta fuggitivo, rincorrerlo
          rimane solo un deludente errore.
          Ho spinto la mia esistenza oltre
          la banale consistenza del volere;
          v'è solo danza del caso.
          dal libro "Versi dall'Orizzonte" di Alberto Jess
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