Nel respiro delle stelle
Ti ho cercato
e nel languore del cielo
quando il cielo è ancora
assonnato,
nelle limpide aurore
dei mattini d'estate.

Ancora Ti cerco
nel fragore del mare
che sullo scoglio
s'infrange
e nelle gocce di rugiada
su petali e prati adagiate
come lacrime ridenti
ad acquietar l'arsura.

Così si dilata il desiderio,
nostalgia incandescente
di Te.

Non fa rumore la pena
nell'arcano silenzio della
notte.
dal libro "Dulcamara" di Mara Faggioli
Vota la poesia: Commenta

    Hacuna Matata

    Conosco uomini che percorrono
    strade tortuose, sospese
    tra terra e cielo,
    come equilibristi sulla corda tesa
    camminano carezzando gli ostacoli.
    La luce del sole, nei loro occhi,
    racchiudono e nelle tenebre della notte,
    in silenzio, tengono il cuore in mano.
    Conosco uomini che sanno volare in alto
    ben oltre le cime dei baobab,
    non stringono in pugno diamanti
    ma il loro nudo sorriso regalano al mondo
    per dar luce alle aurore
    di quest'oscuro millennio.
    Ripetono un grido sommesso
    di speranza soffuso, come tatuaggio
    nell'anima inciso:

    "HACUNA MATATA"
    "NON C'È PROBLEMA"

    "Hacuna matata" è questo il tam-tam
    che trasmettono al mondo,
    è questa la loro bandiera,
    vessillo iridato di pace e d'amore.

    Ed è là, dove il sole all'orizzonte s'inchina
    a baciare la terra africana
    e la memoria sanguina e grida
    lo strazio di un travaglio
    che ha sconquassato la vita,
    dove il vento culla il pianto dei bambini
    dagli occhi immensi come la loro fame,
    là, questi uomini hanno lasciato
    il loro sorriso scolpito nel sogno
    di un mondo migliore.
    dal libro "Dulcamara" di Mara Faggioli
    Vota la poesia: Commenta

      Ode al vino

      Ho coppe di cristallo, amore
      e baci nascosti nelle tasche,
      voglio inebriarmi
      di vino e di passione
      perdendomi nella luce
      del tuo sguardo.
      Mi hai fatto dono
      di una veste nuova,
      da te intessuta
      con carezze e sogni,
      la indosserò
      sopra il mio corpo nudo
      e sarò un'arpa
      sotto le tue dita.
      Dolce Dioniso,
      sarò la tua Arianna,
      cospargimi di vino
      e del tuo ardore,
      sarà delirio, ebbrezza,
      e rapimento, non far cessare
      questo nostro oblìo.
      Afferra il tempo
      e stringilo nel pugno
      perché l'incanto
      non debba mai finire.
      dal libro "Dulcamara" di Mara Faggioli
      Vota la poesia: Commenta