Percepisco percussioni percuotere l'aria, ne sbuca dal bosco uno e contro me si scaglia, ne arrivano altri tre dal fitto della sterpaglia, sono ormai più di cento inizia la battaglia.
il primo ormai è ferito, la terra si fa vermiglia, afferro del destriero repentinamente le briglia, impugno la mia spada e dando un colpo di caviglia entro nella mischia: la mia vista s'assottiglia.
teste, tessuti e carne, la mia lama taglia, tutti sono terrorizzati ma nessun si meraviglia: la mia fama è nota ben oltre miglia e miglia. ne son caduti cento in un battito di ciglia.
Era una lezione particolarmente noiosa, tra uno schizzo e l'altro ho anche composto questo breve passaggio. Al momento (non che fosse premeditato) era nato come esperimento per qualcosa simile a un approccio all'epica cavalleresca... o qualcosa del genere. A rileggerlo ora è abbastanza fiacco, sta rima continua inoltre annoia abbastanza... ma dall'alto della mia insicurezza ho deciso di postarlo lo stesso, per lo meno nella categoria delle filastrocche.
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