Poesie di Vittorio Pagni

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Scritta da: Giotto Viprani

Trovare l'amore

E devo dire che alla fine ho capito,
trovare l'amore è come trovare qualsiasi altra cosa,
la casa di un amico per esempio, oppure un caffè,
un parrucchiere e perché no,
la tua macchina nel parcheggio di ritorno da un concerto.
E mi ritrovo ancora lì
siamo in tanti,
qualcuno entusiasta, qualcuno deluso,
di sicuro tutti stanchi morti,
mente fissa sul ritorno a casa.
C'è quello intelligente,
quello preciso e responsabile
che memorizza lettera e fila, ma
anche colore, modello, peso e targa della
propria e delle auto a fianco.
Poi c'è quello troppo esausto,
quello che ha pagato un biglietto
in meno e bevuto una birra in più.
A lui non interessa
dove sia e nemmeno ricorda quale
sia la sua auto.
Vaga, senza una meta precisa,
un moscone su due gambe.
E poi ci sono io
che l'auto non l'ho ancora comprata,
un po' perché da poco mi han rubato tutti i soldi, e
un po' perché ancora non ho preso la patente.
Stasera però sono fortunato
ho trovato un mazzo di chiavi sull'asfalto
qualcuno deve esserci passato sopra perché
sono annerite, piuttosto graffiate
e puzzano di pneumatici nuovi.
Non saprei dire se siano di una lamborghini o della
panda di zio gino,
ma forse non torno a casa a piedi
e inizio a percorrere tutto il parcheggio,
tre passi ed un'auto alla volta, ogni tanto
premo il bottone sulle chiavi,
in attesa di un flash di fanali.
Il problema è che qui non è davvero buio
lampioni cupi confondono luci ed ombre secondo
uno schema che non capisco proprio.
E mi accorgo da subito che non sarà facile
trovare la serratura giusta, ma forse è giusto così.
Dopotutto, la notte è ancora bambina,
una bambina bellissima, ed io
non ho nessuna fretta.
Vittorio Pagni
Composta domenica 2 marzo 1997
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    Scritta da: Giotto Viprani

    Impressione di una sera d'inverno

    Questa sera ho voglia di perdermi
    le note di un piano-bar in centro una sera calda d'estate
    le tue labbra tiepide mentre mi baci sul collo
    il cielo al tramonto dalla parte opposta al sole,
    quell'azzurro elettrico, il colore dell'energia più intensa
    sai, dicono che sia un colore freddo, ma
    è perfettamente in grado di sciogliermi
    ogni volta che mi bagno nei tuoi occhi.
    Vittorio Pagni
    Composta mercoledì 1 gennaio 1997
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