Le migliori poesie di Salvatore Riggio

Studente, nato mercoledì 1 febbraio 1989 a Grevenbroich (Germania)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Salvatore Riggio

Vicini, distanti...

Guardai la rugiada che sui fili d'erba si ripose,
brillando di luce propria sotto questa luna
che un essere insignificante mi fece sembrare.
Mi persi nei meandri dei miei pensieri,
pensai: Quale vicini eravamo, ci ritroviamo così distanti...
Non sai quanto desideri riaverti, tenerti stretta,
per un ultima volta poterti baciare.
Ma ormai le nostre strade si son divise
ed ora percorriamo diversi sentieri.
Chissà quando esse si riuniranno? Ma non conta,
poiché già so che per te non sono più importante.
Salvatore Riggio
Composta domenica 25 ottobre 2009
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    Scritta da: Salvatore Riggio

    Gelida notte d'autunno

    In quella gelida notte d'autunno
    mi abbracciasti e sentii il tuo calore,
    tutti intorno a noi ballavano,
    ridevano e urlavano di felicità!
    Ma nonostante tutto
    non riuscii a sentir alcun rumore.
    Perso dal tuo sguardo e rapito dai tuoi capelli,
    che danzando con quel gelido vento
    accarezzarono il mio viso.
    Portandomi a chiedere cosa fosse quell'emozione
    che dentro di me malapena riuscii a contenere,
    qualcosa che nel mio cuore
    di indefinibile lasciò inciso.
    Intanto abbracciandomi ancor di più
    lievi tremiti del tuo corpo scossero il mio,
    allora ti tenni ancor più stretta
    sperando che una fine
    a questo gelida notte potessi trovare.
    Quando ti appoggiasti alla mia spalla,
    sentir il tuo respiro mi tolse il fiato,
    poiché si confuse con quella brezza
    che nell'aria portò i tuoi capelli a danzare,
    creando un qualcosa di meraviglioso
    a cui il mio udito e i miei occhi non riuscirono a credere
    e solo ora son riuscito a capire cosa fosse quell'emozione
    e che per un giorno anch'io son riuscito ad Amare.
    Salvatore Riggio
    Composta martedì 20 ottobre 2009
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      Scritta da: Salvatore Riggio

      Il sogno

      Oh Soave Creatura! Se solo fossi mia
      in viaggio con me ti porterei,
      senza la necessità di doverci spostare.
      Intanto mi basta che ti guardi
      e ad occhi aperti già da solo inizio a sognare.

      In quel sogno io e te
      andammo oltre la luna e il cielo stellato,
      con un penombra fievole
      che delineò il tuo viso.
      Dimostrandomi che io nessuno
      a parte te abbia mai tanto amato,
      e nel riflesso dei tuoi occhi intravidi un sorriso.

      Volammo liberi da una galassia all'altra,
      con te tra le mie braccia e stringendoti la mano
      ti avvicinasti a me ad un centimetro di distanza.
      Solo allora noi due riuscimmo
      a superare i confini della nostra immaginazione,
      dove nessun uomo è mai arrivato
      ma ci tenta infinite volte e in continuazione.

      Quando le nostre labbra si sfiorarono,
      scoppiò quel bacio e nel mio petto
      tu riuscisti a sentir battere il mio cuore,
      che insieme al tuo creò una dolce sinfonia,
      che distrusse il silenzio del nulla che ci circondò.
      È li che mi sveglio accorgendomi che è solo un sogno
      e che tale dovrà restare.
      Oh Soave Creatura! Se solo fossi mia,
      basterebbe che i nostri sguardi si incrociassero
      per far si che insieme potremmo sognare.
      Salvatore Riggio
      Composta lunedì 12 ottobre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio

        Addio...

        Era previsto tra qualche mese
        ma ora l'opportunità di fronte mi sta,
        una scelta difficile ma solo per evitare di soffrire
        più di quanto non faccia oggi,
        anche se male a qualcuno di sicuro lo farà.
        Non capirete questo lo so già da ora
        ma è la miglior cosa dirsi adesso addio,
        prima che mi affezioni troppo a voi
        e ritardare l'addio incrementerebbe solo la mia paura.

        Meglio essere soli fin da subito
        e non sentir la vostra mancanza!
        Piuttosto che esserlo lo stesso più in là
        ma sentirla, so che mi considererete stupido!
        Ma è meglio così, forza dopo non ne avrei abbastanza...

        Io ho scelto e vi prego di rispettare tale scelta,
        non venitemi a cercare, se la nostra
        amicizia per voi importanza ha avuto.
        Purtroppo io la porta... l'ho chiusa, non è più aperta!
        E credetemi, sono io il primo ad esserne, col cuore, dispiaciuto...
        Salvatore Riggio
        Composta lunedì 26 ottobre 2009
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          Scritta da: Salvatore Riggio

          La bara, il fumo

          I credenti sono in maggioranza!
          Perché la verità dei non credenti è dura
          d'accettare, spaventa,
          incute timore, fa paura.

          Per loro è qualcosa di inconcepibile,
          preferiscono continuare ad illudersi,
          mentire a se stessi, credere nell'impossibile.

          I credenti sono in maggioranza!
          Perché la verità dei non credenti fa paura.
          La differenza tra me e loro è che io porto rispetto
          nei loro confronti, nella loro opinione, ma loro no!
          Mi trattano come se io fossi una sciagura.

          Un altro abisso tra me e loro
          è che io dubbi non ne ho, ho solo certezza!
          Loro di dubbi ne hanno un infinità,
          ma le difendono con la loro fede e con la loro "saggezza"!

          Ma in fondo li invidio...
          Io ho una paura matta di morire,
          poiché mentre loro se la spasseranno
          nel paradiso, espiando i peccati
          nel purgatorio e bruciando nell'inferno!
          Io sotto terra sarò a marcire.
          Non andrò da nessuna parte
          sarò in una bara incosciente
          e con un corpo non più funzionante,
          finche nulla rimane...

          Purtroppo anche il mio ricordo
          dopo un paio di generazioni
          e destinato a dissolversi.
          Come il fumo di una sigaretta
          che nell'aria scompare...

          ah! I credenti sono in maggioranza li capisco perfettamente,
          ma per favore non trattatemi male rispettate ciò che penso! Potreste
          non condividere, ma è solo un opinione e come tale innocente.

          Non sapete quanto io tema il nulla eterno!
          Anch'io vorrei credere nella fede ma non ci riesco,
          credetemi scambierei volentieri il nulla
          col bruciare nell'inferno...

          Ho paura del nulla.
          Salvatore Riggio
          Composta giovedì 29 ottobre 2009
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            Scritta da: Salvatore Riggio

            L'araba fenice

            Un amore non ricambiato
            è destinato a soccombere!
            Ma con forza e pazienza
            dalle sue ceneri potrebbe risorgere
            una stupenda amicizia...
            Come l'araba fenice
            che in punto di morte
            avrebbe tanto voluto,
            ma purtroppo non ha potuto,
            raggiungere quell'orizzonte
            che intravide in lontananza
            ma non ci riuscii, poiché
            le è stata tolto anche l'ultima speranza
            per colpa delle sue ali ormai lacerate
            che necessitavano di cure,
            cure che non furono mai date.
            Fin quando la sopraggiunse
            inevitabilmente la sua sorte...
            Ma quando la fenice
            dalle sue ceneri risorse,
            fu pronta per spiccare un altro volo
            in cieli inesplorati,
            magari non quelli
            precedentemente sperati,
            voluti, ambiti, desiderati,
            ma scoprii che erano
            altrettanto meravigliosi,
            immensi, sconfinati.
            Pronta per riiniziare
            una nuova avventura,
            ritrovando la forza
            di viaggiare, volare, sognare,
            senza più essere afflitto
            da quella precedente anima impura.
            Salvatore Riggio
            Composta giovedì 3 dicembre 2009
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              Scritta da: Salvatore Riggio

              La Solitudine

              Solo come tanto tempo fa,
              solo come allora.
              Tenendo a bada le lacrime
              mi si stringe la gola.
              Il cuore che impazzisce
              mentre la testa mi inizia a girare,
              riuscii a malapena a stare in piedi
              quando udì la mia anima gridare.

              Ora la solitudine accanto a sé
              nuovamente mi vuole
              e io che credevo di esserla sfuggita
              mentre non è cosi e ammetterlo ora mi duole.

              Se solo non fossi caduto nella trappola,
              che la speranza mi ha teso,
              la mia anima a quest'ora non sentirebbe
              tutto questo dolore e questo peso.

              Ormai il pianto è inevitabile
              e la vergogna mi assale.
              Le guance che si bagnano
              e sulle mia labbra assaporo il sale.

              Ora il suo grido si confonde col mio
              ma nessuno a parte lei ci potrà sentire.
              No grazie, non riesco a credere in lui, credere in Dio,
              quando lui riesce solo a farmi soffrire.
              Dove in realtà ci dovrebbe amare.
              Si lo so potrebbe essere una prova
              che lui spera che io possa superare,
              ma non è giusto che mi faccia questo
              no non lo è! Lui così si fa solo odiare.
              Allora rimarrò con lei, la mia anima e l'odio
              forse in fondo non sarò così solo.

              No grazie non riesco credere in lui, credere in Dio.
              Salvatore Riggio
              Composta venerdì 9 ottobre 2009
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                Scritta da: Salvatore Riggio

                Un nuovo inizio...

                Stamattina svegliandomi presto all'alba
                mi affacciai dal balcone,
                mi feci riscaldare l'anima e il cuore
                da quel giovane sole.
                Il canto degli uccellini
                mi diede il benvenuto
                del nuovo giorno iniziato.
                Loro riuscirono a farmi dimenticare,
                quell'ieri ormai passato
                che io in quel momento non avrei dovuto ricordare.
                Una leggera brezza si alzò quel mattino
                essa mi accarezzò il viso
                portando con sé l'odore dei fiori
                e regalandomi un sorriso.
                Solo oggi son riuscito a capire
                che non sempre io e te dobbiam soffrire,
                perché ormai ieri è passato
                e un nuovo giorno è appena iniziato...
                Salvatore Riggio
                Composta venerdì 9 ottobre 2009
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                  Scritta da: Salvatore Riggio

                  Il muro

                  Io ti amo e te ami anche me,
                  eppure i tuoi non vogliono
                  concederci di poter stare insieme.
                  Non si accorgono del male che ti fanno!
                  La tua sofferenza, i tuoi pianti
                  per loro sono solo piccolezze
                  che prima o poi passeranno.

                  Ma possibile mai che non si accorgono
                  del male che ci stanno facendo? Per loro sono un ragazzo cattivo
                  che cerca di strappare via la tua innocenza, la tua purezza...
                  Ma non è mia quest'intenzione, voglio solo poterti stare vicino.
                  Mano nella mano, uno vicino all'altro, nostri sguardi si incrocerebbero
                  dove l'emozione sfocia ammirandone tale indescrivibile bellezza.

                  Il nostro appuntamento lo dovremo annullare,
                  visto che troppo alto è questo muro che i tuoi
                  hanno posto tra noi, credendo che esso da me ti difenderà.
                  Ma non piangere amore non sarai sola questa notte,
                  quando la luna il cielo stellato in due spaccherà!
                  Nei tuoi sogni mi intrufolerò dove io e te,
                  insieme, saremo lontani da questa crudele realtà.

                  Io ti amo...
                  Salvatore Riggio
                  Composta lunedì 16 novembre 2009
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