Poesie di Sabrina Bertocchi

Libero professionista, nato martedì 17 febbraio 1970 a Milano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: piumarossa70

Sentiero di cipria

Oggi ho costruito una tana,
una tana in me stessa,
l'ho costruita con fili d'erba e piccoli fiori azzurri e un
pizzico di fragole...
l'ho arredata di niente l'ho profumata di corteccia di
pioppo e di ghiaia sottile,
ho appeso pensieri da elaborare e pensieri di un tempo
solo per osservare il potere delle ore...
all'entrata una piuma, una piuma grande che dondola
per ogni gioco del vento...
vicino un sentiero dove camminano formiche
indaffarate, minuscole meno di un seme di sesamo,
dove la terra come cipria setosa conosce le
tue orme e solamente te lascia arrivare.
Sabrina Bertocchi
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    Scritta da: piumarossa70

    A Luisa, mia mamma.

    Mamma... cosa vorrei darti...
    forse un mondo nuovo dove potresti sorridere libera
    priva di schemi e di divieti assurdi,
    ma solo quelli conosci... e ti strapperei via dalla tua
    errata e impostata consapevolezza e ti farei osservare
    i laghi che forse ami, quelli con i voli di oche selvatiche e
    con libellule esili...
    e ti porterei a vedere davvero un
    tramonto, così per mano per poi lasciarti li da sola, si
    da sola a ripeterti fino a spaccare quel tuo credo fatto
    di filo spinato per questa terra, fino a guardarti davvero
    e a vedermi per la figlia che semplicemente sono, quella
    che ami, la stessa che ti spaventa... e io, mamma, ti
    prenderei in braccio come una bimba perché saresti
    stanca sfinita, di aver rincorso per quasi tutta una vita i
    sogni scritti e le illusioni dettate da bocche e menti
    che rubano l'esistenza,
    ti farei riposare, no no nel tuo letto,
    in un letto nuovo, magari fatto di onde e di profumi di
    fresie e vorrei osservare il tuo risveglio quello vero, e...
    abbracciarti forte e delicata per non farti male... scarpe
    morbide ai piedi appena nati accarezzati da un gatto, e
    occhiali tenui per non
    affaticarti troppo la vista dallo stupore e capelli bianchi
    spettinati per lasciare passare il vento e le orecchie
    libere per sentirti finalmente il tuo nome!
    Tua figlia... quella selvatica.
    Sabrina Bertocchi
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      Scritta da: piumarossa70
      E osservo la mia vita,
      la mia esistenza fatta
      di sabbia e vento, vento del nord miscelato
      a petali di magnolie lontane,
      di piume portate dall'acqua annegate nel fuoco e portate
      in alto dalle tempeste, e orme e tracce di animali
      passati e presenti, e canti e note stridenti su un sentiero di
      terra nera di terra rossa, e ancora fatta di muri ammuffiti
      di disegni di ricordi di sassi di acqua fangosa da calpestare,
      di amarene da rubare e da dipingere come l'uva aggraziata
      su un vaso, e la pioggia fredda da congelare e piangere i
      pensieri e la pioggia mista al sole da colorare gli occhi, da
      girotondo di speranza di fede, di credo nelle mie gambe
      composte da bizzarri cavalli e fragili uccelli, a beccare un
      granello di buono e a sputarne cento malsani.
      E osservo la mia esistenza nel rumore presente che non
      mi appartiene, che scanso e che curiosa scansiono nei
      dettagli più minimi per vedere per capire per riprodurre un
      elemento esterno da comprendere per far comprendere.
      E guardo la mia vita miscelata alle direzioni che mi sono
      venute incontro che ho tirato come una corda di mille altre
      corde, che ho spinto che ho buttato che ho sorriso.
      E osservo e osservo ancora questa mia anima fatta di fuoco
      che lo ama che lo vuole che lo beve che lo spegne per
      paura, che lo riaccende per parlare per fumare per
      respirare... questa mia esistenza fatta per esistere e per
      resistere a quello che ancora non conosco e a quello che
      ora voglio, amalgamando denti e unghie alla brezza che
      mi sfiora e mi penetra la vita.
      Sabrina Bertocchi
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        Scritta da: piumarossa70

        Heyoka contrario (cultura lakota)

        A volte mi soffermo ad ascoltare il tuono
        anche quando il cielo non ne annuncia l'arrivo,
        e immagino il prato azzurro e un cielo verde di campo,
        e i pesci brucare arbusti e cavalli nuotare sul
        fondo respirando il mare,
        e fiori come stelle e la luna come un frutto maturo,
        e lacrime per far ridere e risate che sanno di amaro,
        un panino dolce come il fiele e erbe amare da comparare
        al miele,
        la destra come l'ovest e la sinistra gialla come l'est, e il
        rosso del nord prende posto al bianco sud, e la mia età
        che va indietro su rughe evanescenti scomparse dal viso
        per solcare l'interno di me stessa.
        E aspetto il fulmine in inverno, e la pioggia come il sole, e il
        sole come la neve...
        e il contrario non è il rovescio del giusto verso, che anche
        la piccola rondine è amica e compagna del tuono.
        Sabrina Bertocchi
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          Scritta da: piumarossa70

          Noi...

          E voglio un prato
          come pavimento, e ciuffi d'erba come
          tappeti,
          una margherita e steli di foglie per abbellire
          un benvenuto,
          e briciole di pane da offrire
          agli ospiti.
          E voglio un cielo con la sua pioggia
          per lavarmi l'anima e lo stesso cielo
          con il suo sole
          per lacrimare gli occhi,
          e voglio la notte per parlare di
          segreti delicati e
          un grande sasso che voglio fare mio.
          E voglio il volo di un insetto per
          giocare,
          e voglio una pozzanghera in terra per
          specchiare me stessa,
          un piccolo albero e uno grande per misurare
          la mia crescita e per alzare gli occhi
          e vedere dove posso arrivare.
          E voglio correre o girare su me stessa
          buttando via scarpe non adatte,
          a piedi nudi sicura di nessun taglio,
          e voglio una foglia se mi facessi male,
          e voglio un bruco da osservare e un passero
          per una piuma.
          E vorrei acqua di mare nelle mani
          da poterti regalare,
          e il volo di falchi in coppia per rimanere
          in un silenzio tiepido di parole da fare uscire.
          E voglio terra battuta e mulinelli di polvere quando
          passa il vento,
          e voglio
          e voglio
          solo tutto vero... e voglio te in noi a dissetarci
          nelle mani
          con la vita.
          Sabrina Bertocchi
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            Scritta da: piumarossa70

            Io... così...

            E io che sono fragile come
            un fiocco di neve,
            flessibile come un filo d'erba,
            allegra e colorata come una coccinella e
            cupa come un corvo,
            e ancora asciutta e secca come un ramo
            da molto spezzato,
            rigida come la temperatura in inverno,
            noiosa come l'acqua stagnante e imprevedibile
            come il temporale,
            rumorosa come il tuono e silenziosa come una
            falena,
            e ancora io che vedo lontano come un falco e
            sempre io che sono cieca come una morbida talpa,
            veloce come una rondine felice e lenta come una
            lumaca addormentata,
            nervosa come un cavallo libero
            e calma come una notte d'autunno,
            curiosa come un fungo appena spuntato e
            indifferente come il nulla,
            e sempre io che scrivo perché non
            so parlare...
            Sabrina Bertocchi
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              Scritta da: piumarossa70
              Strade già segnate
              da un cammino, da dei cammini
              incrociati, persi, divisi, ritrovati e ancora persi, finti
              e legati nello stesso tempo...
              strade da sentirti tue con segnali manifesti
              e strade da cambiare direzione
              volendo,
              amando,
              con l'indifferenza che non c'è,
              con la rabbia guarita,
              con lo stupore e l'aggrapparsi
              ad antiche emozioni,
              che non ci sono,
              che fanno finta,
              che ti fanno capire
              che ogni
              uomo
              può ritornare
              a diventare
              oltre
              si oltre
              l'essere libero.
              Sabrina Bertocchi
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                Scritta da: piumarossa70

                Come un pettirosso

                Ci sono cose che vieni a sapere, dopo 20, 30 anni,
                quelle stesse cose che ti portavano pensieri di rabbia, di malinconia,
                di tristezza, di di... di tutto ciò che prevalentemente brillava di nero,
                di scuro, di opaco...
                quelle stesse domande che si trasformavano in gesti, in parole, in
                pianto, in pugni chiusi...
                cose e cose da scoprire con gli anni, con il tempo, con i passi, con le
                unghie arrampicate a un muro, con gli specchi da scalare, con quel
                sorriso abbozzato dentro e con quella consapevolezza ancora
                acerba e matura insieme...
                cammini per20,30 anni e impari e ti scopri... hai solo una
                domanda, la stessa che credi non avrà mai una risposta, dici non
                ti importa... menti!
                E nel punto più alto del tuo mentire, all'apice del tuo nascondere,
                così senza chiedere, senza domanda... quella risposta arriva, così
                come non te la saresti mai immaginata e come davvero non sapevi,
                e rimani così con le parole che non hai e che vorresti... e rimani così.
                Così più piccola di prima con l'impressione di liberare finalmente
                un pettirosso nell'aria...
                Sabrina Bertocchi
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                  Scritta da: piumarossa70

                  Solo per una rosa blu

                  Ti dedico un volo
                  quello che è già aperto...
                  e quello che vorrei fare...
                  e quello non di un migratore, senza la ricerca della
                  giusta stagione.
                  Ti dedico un volo
                  senza un fisso orizzonte, ma mille e oltre
                  orizzonti... e terre per riposare...
                  ti dedico un volo, quello di ali libere
                  ovunque nella loro
                  sincronia.
                  Sabrina Bertocchi
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