Poesie di Pietro Baratta

Amministrativo, nato (Italia)

Scritta da: Pietro Baratta

La giostra dell'Amore

In un attimo di follia
credo che tu sia mia,
ma poi rifaccio il trucco
e smento ciò che ho detto;
l'amore è passeggero
a ciò non c'è alcun dubbio,
e tu, il mio gran pensiero
non sei altro che un subbuglio.
Se l'amore è un sentimento
ciò che inseguo è solo un sogno
che fa vivere, sperare...
un nuovo amore da continuare;
sai la tua essenza mi è rimasta,
ma di certo non mi basta
a poter vivere domani
un amore con le ali
se anch'io ai tuoi pensieri non gli dono la fiducia
e li convinco a credere nel domani che ci aiuta,
forte ancor di questo amore
che da oggi e poi per sempre
potrà dire a tutti a noi
con il cuore che ci brucia...
sarò sempre in te presente
a narrare la poesia
di una vita che ci insegna, ci promette,
ma ahimè... abbassa gli occhi e vola via!
Pietro Baratta
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    Scritta da: Pietro Baratta

    Per chi cerca di sorridere

    È un cielo di nuvole
    questo nostro mondo
    che non riesce più a capire
    il senso del profondo;
    ho provato ha farti ridere,
    eppure stai piangendo;
    ho cercato di sorridere,
    ma in fondo stò soffrendo.
    Vorrei poter cambiare ciò che porto dentro
    o forse è il solo il mondo a non potermi dare tanto.
    A volte mi hai guidato e non mi hai chiesto niente,
    adesso che io ti vivo, son solo solamente.
    Uno squarcio di sereno
    sotto questo cielo,
    apre gli occhi al mondo
    senza più quel triste velo.
    Ascolta questa voce,
    fammi ancora vivere,
    e dona un po' di luce
    a chi cerca di sorridere.
    Pietro Baratta
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      Scritta da: Pietro Baratta

      Quell'attimo in più

      Come l'erba del prato ricresce
      un sogno poi nasce
      si tinge di blu,
      porta con sé la tristezza
      che un'ora già persa
      non tornerà più;
      mi guardo intorno un istante
      un'ombra fuggente...
      compare lassù;
      nella mia mente ci sei e sempre sarai
      ... quell'attimo in più.
      Dietro la nebbia
      Un sogno si sveglia,
      lo guardo in fondo
      chi cerco sei tu.
      Come un pensiero
      che tempo non ha,
      s'innalza in cielo
      e vola più in là;
      nel suo bagaglio
      rimane un ricordo,
      sempre più bello,
      ogni istante di più
      ora così come allora,
      il sogno si avvera,
      chi vedo sei tu.
      Come l'erba del prato appassisce
      un sogno svanisce
      si perde nel blu,
      porta con sé il bel ricordo
      che forse quel tempo
      non ci darà più
      mi guardo intorno un istante
      un'ombra fuggente
      scompare laggiù;
      nella mia mente ci sei e sempre sarai
      ... quell'attimo in più.
      Pietro Baratta
      Composta mercoledì 7 maggio 1997
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        Scritta da: Pietro Baratta

        La mia grande Festa

        I vecchi sogni da realizzare
        a diciott'anni li posso soddisfare;
        all'amicizia che mi lega a te,
        io la confermo se il dubbio non c'è;
        all'amore che ci fa tanto sognare,
        dico di sì e lo posso sposare;
        alla pace che fa a tutti sperare,
        oggi ci credo e la posso gridare;
        la fame che fa spesso morire,
        mi lacera il cuore, mi fa intervenire.
        Quel che la legge mi ha proibito,
        da oggi per sempre mi ha regalato.
        A tutto il mondo che mi ha tanto guidato
        In questo tempo un po' tormentato,
        io lo ringrazio, ricomincio daccapo
        e dichiaro te...
        il mio caro invitato!
        Pietro Baratta
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          Scritta da: Pietro Baratta

          Ultima lettera della mia fantasia

          Mi avvicino al tuo cuore e ti parlo d'amore,
          il tuo sguardo profondo che mi cerca nel mondo,
          un pensiero impellente mi invade la mente,
          questo sole risplende imperterritamente.
          Ti afferro la mano e ti dico ti amo,
          mentre il gioco finisce ed io mi allontano;
          uno sprazzo di luce accende il tuo cuore,
          in un attimo pensi già a fare rumore;
          il mio cielo è vicino, poi lo vedo lontano,
          mi chiedo, ripeto, questo mondo è un po' strano;
          parlo un po' tanto ma non dico che voglio,
          come fà questo sole a regalarmi un bel giorno?
          Un pennello non basta a colorare l'amore
          se il contorno lo sporco di uno strano colore,
          continuo a scrivere questa mia poesia
          con la penna che ho la mia fantasia,
          un po' troppa o un po' poca, di certo è la mia,
          tanto poi basta a segnarmi la via,
          spianata, coi sassi non so come sia,
          ma nel cuore, nell'anima si apre una scia,
          ci aggiungo sta lettera che poi vola via,
          ma che alla fine mi dice... non andartene via!
          Pietro Baratta
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