Scritta da: Paolo Gasparutto

Passeggiando nel regno

Un volo di merli bianchi,
un sussurro di onde di cielo,
ed un morto che gioca a scacchi;
una faina impaccata a un palo

sputa sangue su una bianca bandiera,
dicon che sia un dongiovanni,
ladri di porte ruban la sera
ad una vecchia di cinque anni.

Sono una pietra della pianura
che di nebbia si fa montagna
di liquirizia, solo se pura,
si droga l'albero della cuccagna.

Sette note divorano il cuore
d'una risata di sana Follia,
mentre la stoffa di puro dolore
viene cucita dall'anarchia

di un pugno di giovani mosche,
che stanche di star nello sterco,
brucian la reggia di un trio di vespe;
e di lontano il canto d'un porco...
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    Scritta da: Paolo Gasparutto

    Epitaffio

    Ad una persona mai conosciuta,
    al suo lavoro che vive tuttora,
    a chi l'ha seguito dalla sua nascita
    e a chi soltanto nell'ultima ora.

    Poche parole per l'assenza,
    forse stonate, ma sono sincere,
    a chi è rimasto nutro speranza
    che mai nessuno li faccia tacere.
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