Scritta da: Widmer Valbonesi

Turbamenti di primavera

Era l'ultimo giorno di Aprile
Tutto il giorno amante gentile,
poi è venuto l'inizio di Maggio
e hai perso tutto il tuo coraggio.

Ed in mezzo al nostro percorso
Hai voluto introdurre un discorso
Che per un poco avevi lasciato,
fare le cose che hai sempre amato.

"Lo sento un dovere, non un fato"
eccoli, i legami col tuo passato
sono caduti sul nostro presente,
come frana in mezzo alla gente.

"Posso sentire il dovere di fare"
in fondo cosa in più mi puoi dare
se rimane tutto un poco velato
amo te ma anche il mio passato.

Però, mi dici, solo per te fremo,
e questo ti deve tranquillizzare,
mentre invece, son qui che tremo
al pensiero di non poterti bastare.
Oliviero Widmer Valbonesi
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    Scritta da: Widmer Valbonesi

    Domenica solitaria

    Sono le nove e lei non chiama
    Dai, sotto non c'è nessuna trama,
    c'è il mare e lei sparsa di sale
    non devi sempre pensare male.

    Essere da solo e sentirsi stanco
    È come avere un diario bianco
    Vuol dire che vivi la tua vita
    Senza alcun impronta definita.

    Ma essere solo a volte è bene
    Non devi dividere le tue pene
    Puoi risentire i tuoi tormenti
    Ami, pesi e misuri i sentimenti.

    Uffa, già le dieci, lei non chiama
    Cominci a pensare che non ti ama
    Domani, vedrai si vorrà scusare
    Che non si è mai potuta liberare.

    Tu, torni da questa mattinata
    sembri un frullato di giornata
    lei non ha cercato l'occasione
    per dirti un ciao, che delusione.

    Sono le sedici sei sugli spilli
    Telefono perché tu non squilli?
    Mi accontentavo di un saluto
    Ormai è chiaro non hai voluto.

    Adesso, me ne torno indietro
    Ma guardo ancora verso il vetro
    Devo ficcarmelo bene in testa
    Solo e deluso ad ogni festa.
    Prendo il telefono, la chiamo
    Solo uno squillo da richiamo
    mi risponde "sono in spiaggia"
    non ha capito la mia angoscia.

    Essere da solo e sentirsi stanco
    Essere come quel diario bianco
    Oggi non scriverò nessuna nota
    Anche questa pagina resterà vuota

    Essere da solo e sentirsi stanco
    Essere come quel diario bianco
    È buio, la domenica è passata
    Accidenti, che c... di giornata.
    Oliviero Widmer Valbonesi
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      Scritta da: Widmer Valbonesi

      Caro amore; cara amica

      Tu scruti gli occhi miei, un po' perplessi
      E forse, cerchi lì, in quei riflessi
      Il lampo di quel solido prestigio,
      e invece, vedi solo un velo grigio.

      Ma, come puoi pensare, amica mia,
      di ritrovarci, quella solita allegria,
      se appena, giri l'angolo della via
      io, sento tanta triste nostalgia?

      Quando tu, mi confidi le tue pene
      Non posso certo io, stare bene,
      perché non vuoi capire amore mio
      che se soffri tu, poi soffro anch'io?

      Quando confessavo te, come amico,
      Adesso posso confidarlo, te lo dico,
      per tanto tempo, con indifferenza,
      ho mascherato la mia sofferenza.

      A volte mi raccontavi con furore
      Che lui non capiva il tuo amore
      Io l'amico, rispondevo con rispetto
      Ma col cuore gonfio dentro al petto.

      Se ti sfioravo il viso con un dito
      A te sembrava il buffetto di un amico
      per me quel contatto era calore
      da trasferire dritto dentro al cuore.

      Forse fu proprio quello che alla fine
      Fece rompere ogni argine e confine
      Bastò capire come fosse un gioco
      Amico, diventò amore, a poco a poco.

      Ma come puoi pensare, cara amica
      Ma come puoi supporre, caro amore
      O avere qualche dubbio od il timore
      Che io, voglia spegnere quel calore.

      Quando l'amico, diventò l'amore,
      e legame forte di testa e di cuore,
      ho abbandonato ogni convenzione,
      prevalgono in me, i sensi e la passione.

      Ma se io ti percepisco, non pimpante,
      anzi, ti intravedo un poco titubante,
      vuoi proprio allora che io te lo dica,
      tornano i ricordi, tu, come mia amica.

      Di quei tuoi dubbi, io nutro il terrore,
      son quelli che distruggono il mio umore,
      son quelli che distraggono il tuo cuore,
      per questo sono perplesso, caro amore.

      Ma come puoi pensare, amica mia
      Che la notte io, ti senta solo mia
      divisi e lontani, per molte ore,
      anche se ti penso sempre, caro amore?

      Tu, mi rispondi fidati, o gioia mia,
      non struggerti, che sono solo tua,
      per questo amore giovane, ma antico,
      devo sentirti mio amore e mio amico.

      Ma certo che mi fido, amore mio
      Non posso fare altro vivaddio,
      sul filo del rasoio, tengo il mio cuore,
      ma mi sento il tuo amico e il tuo amore.
      Oliviero Widmer Valbonesi
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        Scritta da: Widmer Valbonesi

        Il paragone

        Io non ho mai avuto dubbi su di te
        Sapevo di non reggere il paragone
        Con lui che era il tuo vero amore.
        Io non ho mai avuto dubbi su di me
        Ti ho amata fin dal primo sguardo
        Lo sento quando tu non ci sei...
        E poi... quando tu sei qui,
        sei come una scossa per la mente,
        sei come la linfa per la pianta,
        sei come il sangue nelle vene
        ... che scorre nelle pareti del mio cuore.
        Io non ho mai avuto dubbi su di noi
        Sapevo che anche tu mi avresti amato
        Dovevo solo esserti vicino
        e farti sentire la mia presenza...
        in un confronto... che non finisce mai.
        Dovrei dirti oggi facciamo questo,
        domani, poi, faremo quello
        e dopodomani ancora di più.
        Io ho avuto solo un dubbio su di te,
        io non ho mai capito
        se il tuo far progetti fosse vitalità,
        se nel confronto tu cercavi il meglio di me
        o se fosse un paragone...
        per dimenticare colui che non c'è!
        Oggi io ho un dubbio su di noi,
        il rispetto d'accordo, e l'affetto certo però,
        in questo dimmi... l'amore dove sta?
        Forse a te basta così, a me invece no... mah! forse
        diventerò il paragone col prossimo che verrà
        tu invece non sarai il mio, anche se sei unica per me.
        Oliviero Widmer Valbonesi
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          Scritta da: Widmer Valbonesi

          Giorni speciali

          Ho finito i miei giorni un po' speciali
          Quelli in cui, con poco, ti senti grande
          Forse, anche un po' troppo importante.
          Li ho finiti l'altro giorno col mio amore.
          L'avevo messa al centro del mio cuore
          E adesso... non mi è... rimasto niente.
          Quei giorni incui con un dito tocchi il mondo
          in cui il tuo pensiero è molto più profondo
          e nulla ti sembra sia impossibile
          oggi, invece, mi sembra tutto più difficile.
          Se mi protendo, io non trovo il mondo
          Se alzo un dito, sento il vuoto e tocco il fondo.

          Se fossi un Dio, di quelli immortali
          Quelli per cui pregano, e fanno tante guerre
          Farei una cosa sola, aprirei un ipermercato
          E regalerei a tutti... giorni speciali.
          Li regalerei a lei, a me, a tutti quanti
          Che bello un mondo d'amore che va avanti
          Se il paradiso esiste non va solo sognato
          Ma merita... di essere... vissuto.
          Oliviero Widmer Valbonesi
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            Scritta da: Widmer Valbonesi

            Un amore vero

            Il sole riflette il tuo radioso sorriso
            Nella fresca rugiada di questo mattino
            E poi, lo evapora e mi appare il tuo viso
            Come fosse una nuvola del cielo turchino.
            Il tuo sguardo è come una carezza
            Un misto di fragranza e di dolcezza
            che mi sfiora come un guanto vellutato
            e mi avvolge in un manto un po' fatato.
            Un grande impulso
            Che viene da lontano
            E giunge fino al cuore
            Questo lo sento... è l'amore.
            E vedo te, amore oltre ogni confine
            E sento te, come un amore senza fine.
            Un amore bello,
            un amore forte,
            un amore puro,
            un amore vero.
            Un amore bello
            Un amore grande
            Un amore dolce Un amore vero
            Lo senti il profumo della primavera
            in questo tramonto rosso della sera
            Il mio cuore batte e già si scioglie
            mentre il tuo abbraccio poi... lo raccoglie.
            Un bacio appassionato ci accende
            Sotto la luna piena che risplende
            E batte e ribatte... forte il cuore
            io lo so questo è l'amore.
            E vedo te... mia dolce creatura
            E vedo te nelle immagini della natura
            E vedo te amore oltre ogni confine
            E sento te... come un amore senza fine.
            Un amore bello, un amore forte, un amore puro,
            un amore vero. Un amore bello Un amore grande
            Un amore dolce Un amore vero.
            Oliviero Widmer Valbonesi
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              Scritta da: Widmer Valbonesi

              Ale

              Dicono che non batta più il cuore,
              sentendo un poeta parlar d'amore
              dicono che non c'è più il sentimento,
              che se lo sia portato via il vento.
              Dicono che sono sparite le emozioni,
              le albe, i tramonti sono solo illusioni?
              Dicono che è tutta finzione, il virtuale
              Che non c'è più la vera donna speciale.
              Dicono, dicono solo una sciocchezza
              si può annullare o abolire la bellezza?
              Ma quale finzione, ma quale virtuale
              Questa domenica, ho conosciuto Ale.
              Dolce, carina, sensibile, sì donna speciale,
              elegante, fine, non certo come un rituale.
              Ci siamo visti, era tutto coperto dalla neve
              e quello che poteva essere un giorno greve
              appena è apparsa lei, come se fosse il sole
              ha sciolto la neve e fatto sparir le nuvole.
              L'ho guardata nei suoi occhi dolci e neri
              Ma non erano solo belli, erano vivi e veri.
              Forse all'inizio era un poco emozionata
              forse, un poco imbarazzata ed impacciata.
              Le ho detto parole d'amore come un poeta
              Le ho cantato canzoni sensibili, come seta,
              l'ho guardata negli occhi, e poi accarezzata
              il suo sguardo era un sì e io l'ho baciata.
              La sua pelle fremeva ed era quasi vellutata
              La sua bocca fresca e molto appassionata.
              E io la sento anche adesso che è partita
              E poi l'ho chiamata ed anche risentita
              Fremo per incontrarti, o dolce cerbiatta
              Mi sa che sto per prendermi una cotta.
              Dicono che non batta più il cuore
              Sentendo un poeta parlare d'amore.
              Dicono che non c'è più il sentimento ?
              I loro sono volati via come il vento.
              Sono rimasti vuoti, per loro l'amore non vale
              io invece mi sento pieno il cuore, grazie ale.
              Oliviero Widmer Valbonesi
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                Scritta da: Widmer Valbonesi

                L’edera -2/1997

                Questa è l'edera... la nostra foglia antica,
                che ha... più di cent'anni, ma,
                non li dimostra mica.
                Qui, c'è tutta la nostra storia,
                di cui... siamo orgogliosi e fieri
                fatta di lotte, passioni e gloria.
                Storia di oggi, radici e storia di ieri.
                Quante notti... abbiamo passato
                A ricordare le lotte col Papato,
                le tante storie già vissute
                Dei tanti eroi e delle vite cadute
                E poi i grandi moti e le battaglie
                Alcune vinte... ed altre perdute
                per riportare al nostro Paese,
                la libertà che il tiranno ci prese.
                Garibaldi, Cattaneo, Saffi e Mazzini,
                Gaudenzi, Ghisleri, Conti e Zuccarini,
                Reale, Omodeo, La Malfa e Spadolini
                Romeo, Pacciardi, Compagna e Visentini.
                Questa, amici, non è mica vanagloria,
                ma è solo il patrimonio
                della nostra grande storia.
                È quel colore verde speranza,
                che ci da la forza di lottare,
                anche se estrema minoranza.
                Perché l'edera... non è mica cosa finta,
                ma è come pelle che
                al corpo è sempre avvinta.
                Qui, trovi, la ragione, il dubbio, la laica tolleranza,
                la libertà, la giustizia sociale, e l'uguaglianza.
                I doveri e i diritti dell'uomo, la sua vita,
                l'autonomia, la patria e la nazione, nell'Europa unita.
                L'associazionismo, la scuola e l'educazione
                L'Umanità, il pensiero e l'azione.
                E poi, chi l'ha amata veramente, no
                non se la può proprio togliere dalla mente,
                perché, lei è come un grande amore,
                solo, un vero forte amore,
                niente di più di questo, niente di più.

                Garibaldi, Cattaneo, Saffi e Mazzini,
                Gaudenzi, Ghisleri, Conti e Zuccarini,
                Reale, Omodeo, La Malfa e Spadolini
                Romeo, Pacciardi, Compagna e Visentini.
                Questa, amici, non è mica vanagloria,
                ma è solo il patrimonio
                della nostra grande storia.

                E voi, opportunisti, voltagabbana
                nascosti in silenzio nella nuova tana
                perché, la sedia della vergogna,
                vi costringe a subire, questa gogna.
                Avete predicato, il senso del dovere,
                poi avete tradito, per sete di potere,
                siete condannati, senza alcuna indulgenza,
                a vivere, con questo rimorso di coscienza.
                Ma noi non ti tradiremo, nostro vero
                grande amore, su di noi
                ci puoi contare ma tu lo sai, sì che lo sai.
                Ti amiamo, per te possiam morire, perché tu sei...
                Il nostro vero grande amore...
                Oliviero Widmer Valbonesi
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi

                  160 battute

                  Un tempo corteggiare era un po' un'arte
                  Non eri costretto a recitare alcuna parte
                  Si parlava il linguaggio del proprio cuore
                  Ogni giorno scrivevi una lettera d'amore.
                  Quando tutte insieme poi tu le rileggevi
                  La sensazione di un romanzo ne traevi
                  Erano tutte storie dolci, pure ed originali
                  Storie della vita... ma molto belle e speciali.
                  Ora, per corteggiare scrivi un esse emme esse
                  Dove le parole sono quasi sempre le stesse
                  non conta ormai più lo stile del linguaggio
                  Ma, l'essere abili a rubare un messaggio.
                  Ti trovi in una dimensione non virtuale
                  Hai le risposte subito e in un tempo reale
                  Un tempo dicevi ciao, come stai, cosa fai?
                  Oggigiorno invece chiedi sempre dove sei?
                  A volte un esse emme esse è un segnale
                  Per farsi richiamare dal proprio amore
                  Ma bisogna poi cancellare quella traccia
                  Se non si vuole perdere anche la faccia.
                  In centosessanta battute devi fare il punto
                  ciò che era un romanzo, oggi è un riassunto
                  non ci sono più quelle belle storie originali
                  incolli quaranta messaggi, trenta sono uguali.
                  Si può amare anche in centosessanta caratteri
                  Se quei pensieri e i sentimenti fossero sinceri
                  Ma per parlare a Rossana fanno come Cristiano
                  che declamava le parole romantiche di Cirano
                  È in questa tresca, oggi che l'amor si tesse
                  tutti attori che fingono e inseguono dei miti
                  in una sintesi di milioni di esse emme esse
                  si illudono di essere diventati tutti poeti.
                  Oliviero Widmer Valbonesi
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                    Scritta da: Widmer Valbonesi
                    Sono sempre le parole
                    ad arrivare al cuore
                    ma son le delusioni
                    a provocar dolore
                    ma se non freme il cuore
                    tu non avrai l'amore
                    puoi averne un 'apparenza
                    oppure un'illusione
                    ma… pensarti e sapere che ci sei
                    è già un modo per sentirsi amato
                    tu sei come un particolare
                    che solo un esperto può ammirare
                    non la scena spettacolare
                    che tutti possono vedere.
                    Oliviero Widmer Valbonesi
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