Le migliori poesie di Michele Rondoni

Nato mercoledì 10 luglio 1974
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Scritta da: mikele74

Lacrime

Pianto dal sapore illuminato,
primo atto nell'arena, va in scena la Vita.
L'immediato, caldo conforto attenua lo sconcerto,
l'abbraccio, dolce, di lacrime salate protegge l'innocenza.

Lacrime, da occhi stropicciati con le mani, a occhi fieri e denti stretti;
in mezzo la Vita al ritmo di respiri sempre più profondi.

Lacrime. Custodi di fatiche, di luce, di tenebre, di lotte,
di vittorie e di sconfitte.

Lacrime amanti dell'Amore, uscieri del dolore
apparentemente sempre uguali ma diverse nel sapore.

Lacrime che evolvono, che forgiano, che privano, che donano,
che indelebilmente dipingono l'Anima.

Lacrime che sussurrano, che parlano, che gridano presente al vigore dell'emozione,
sia essa buona o cattiva, sia essa tua o di altri.

Voltando lo sguardo, rimirando la Vita, la propria, l'altrui, conoscendo il devasto,
la fame il degrado, la lussuria, allora comprendi. Combustibile infinito.

Va in scena la Vita, che sia commedia, tragedia o dell'assurdo,
la lacrima unisce, rammenda gli uomini tramite lo sfogo delle proprie emozioni.
Michele Rondoni
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    Scritta da: mikele74

    Quel giorno

    Il cuore ancora lacrima per la stretta ricevuta,
    avvolto dal gelido vento del destino ha impattato con con la vita.
    piccolo bimbo rannichiato in un angolo
    con il volto rigato dalle lacrime,
    occhi supplichevoli al cielo che urlano:
    ti prego fa che non capiti
    ti prego donami ancora del prezioso tempo,
    fa che non sia,
    fa che non sia adesso.
    veemente preghiera al Dio che mi ha cresciuto,
    al Dio che amo
    che cerco,
    al Dio che tutto può,
    lo stesso Dio che non prego più come un tempo
    ma al quale cerco di restare appigliato nonostante a volte sembri essere tutto così lontano,
    così umano.
    il vuoto ha riempito il volto di colei che tutto mi ha donato,
    il vuoto mi ha aggredito alla gola,
    mi ha squarciato il petto.
    maledetta, orribile, nefasta sensazione che al suo presentarsi allontani dai pensieri quasi ad esorcizzarla.
    ma quel giorno ha oltrepassato il suo solito limite,
    mi è piombata adosso come un rapace trapassandomi gli occhi ed arrivando come un pugnale a sfiorare la mia anima.
    ho temuto il peggio.
    grazie al cielo
    i suoi occhi brillano ancora.
    puoi alzarti piccolo bimbo,
    non piangere più,
    asciuga il tuo volto e corri ad abbracciare la tua mamma!
    Michele Rondoni
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      Scritta da: mikele74

      Apatia

      Giorni dove a fatica guido il mio operato,
      fuggente e scivolosa volontà di fare.

      Energie ridotte, non minimamente sfruttate.

      Il corpo ha deciso di legarsi ad un palo e non far niente...

      Credo sia una sorta di ribellione per ottenere da me qualcosa.

      Ho forse solo bisogno di trovare nella solitudine un confronto per chiarire quanto e cosa io debba fare per aprire quel lucchetto...?

      Stento addirittura a ragionare, pare giornata sbagliata per ottenere risultati...!

      Salterei a piè pari verso domani ma detesto buttare nel cestino un intero giorno,

      detesto sprecare attimi che potrebbero essere preziosi.

      Credo che mi serva capire il perché succede ciò per poter riattivare le mie funzioni...

      credo che mi serva rilassare il pensiero...

      o forse... una passeggiata... in riva al fiume.

      Si, credo che andrò a passeggiare in riva al fiume.
      Michele Rondoni
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