Poesie di Massimo Ruvini

Crescere nella stima altrui, nato (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti e in Diario.

Scritta da: Massimo

La voce in gola

L'inverno
non chiude
non conserva
il passato
...
rompe la fragilità
dei ricordi
cancella il merito
dei pensieri
...
distrugge l'ansia
del possesso
torna sempre
più inquieto
...
lo sguardo
mira al cielo
con un sorriso
bagnato sulla bocca
sente la delusione
sfumata nell'ombra
...
la coltre bianca
soffoca il vento
d'un vortice
schiumoso
abbraccia il silenzio
che è più marcato
cresce in spigoli
e anfratti
...
l'inverno ama
la neve
si ricama di merletti
offre spudorato
di espiare le speranze
troppo fragili
...
mima il mutismo
degli occhi sognanti
...
i muri sempre più neri
e stretti
la neve in qualche giro
precario capriccioso.
Massimo Ruvini
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    Scritta da: Massimo

    L'istante di nuovi versi

    Sorprendeva come vanità
    la speranza di quel risveglio

    eccitava l'incolumità dei sensi
    scherniva la torre del silenzio

    era come maglio e ferro rosso
    l'univoca simbiosi dell'attesa

    la tua nudità vestita della luce
    enfasi sorpresa del connubio.

    C'era levità e compostezza
    nel tardo muovere della beltà

    per nulla corrugata o seria,
    un passo della mente ride

    accenna ad un acuto insano
    ritorce la voce in gola e ride.

    Amata e riamata con ardore
    la pace scivola sui fianchi

    è serica la pelle non si cela
    offre l'istante di nuovi versi

    un sussurrare delle sillabe
    dissacra mente e cuore.
    Massimo Ruvini
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      Scritta da: M. Ruvini

      Ambra dorme

      Sembra
      che il cielo
      raccolga le nuvole
      intorno,

      si circondi
      di sussulti
      laboriosi,
      un dolore spaurito
      di raggi in fuga
      per il mondo,

      si sollevi
      a cercare il dono
      dei sogni
      perché sia
      un desiderio raro
      sulle palpebre
      che amo

      io adulatore
      di bianche mani,
      di occhi
      sulle case di paese
      di falso effetto,
      un miscuglio
      dei miei baci
      che arrossano
      la tua pelle

      sembra
      che il lato buio
      della stanza
      nasconda le risate
      d'infanzia

      c'è un trastullo
      di voci di donne
      ridenti
      prima che gli occhi
      si aprano.
      Massimo Ruvini
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        Scritta da: M. Ruvini

        Consenso

        A ragione sciamano i pensieri.
        Eri sottile immagine di luce.
        Azzardano il colore del diniego.
        Eri fresca ipotesi del sonno.
        A ragione urlano in scorribanda.
        Eri interesse in posa del divenire.
        Tolgono le acri credenziali innamorate.
        Eri fedele allegoria del pianto.
        Rincorrono segugi lo smarrimento.
        Eri analisi rovente d'indifferenza.
        A ragione collimano le attese.
        Eri corsa sfrenata della mia fuga.
        Controllavo la fretta allegra del sole
        e delle nocche serravo l'azzurro colore.
        Massimo Ruvini
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          Scritta da: M. Ruvini

          Ad occhi in su

          Se inseguo le nuvole basse,
          è per un'ardita follia,
          di scoprire esuberante
          tra il nero e il grigio
          i bagliori dell'anima.

          La mia vita su un sentiero,
          largo quanto il dolore,
          è dispersa verso nuove mete,
          aspra come rancore,
          sospesa per incertezza.

          Le nuvole ora s'incendiano
          adorne di una trasfigurazione,
          ignorano la crudezza dei giorni,
          frutti acerbi mai raccolti.

          S'inseguono radenti al suolo
          dove le ombre accecano la luce.
          S'inseguono... eterno divenire
          delle mie domande.
          Massimo Ruvini
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            Scritta da: M. Ruvini

            Al cuore d'un fiato

            Oltre lo sguardo dell'anima,
            che appare legame indissolubile,
            si affaccia l'ansia del corpo
            in un incontro fugace, sospeso.

            Cristallizza il torpore delle labbra,
            inconsapevoli profughe d'amore,
            leggero umore scontento e deciso
            mira a cancellare le nuvole,
            sentinelle abbandonate delle palpebre.

            Lei appare insicura, dea bendata,
            uno sguardo tra le grida esultanti
            dell'uomo, frammenti di vita.

            L'ultimo petalo è caduto sulla bocca,
            torna a distogliere l'impronta della vita,
            dà forma ai pensieri di una vita.

            Stanno arrivando al cuore d'un fiato,
            sono sogni e desideri autorevoli,
            crescono e non temono il tempo.
            Massimo Ruvini
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