Scritta da: Maria Mele

Vento solitario

Si insinua piano
tra le pieghe del cuore
un'inquietudine strana

in bocca un gusto d'incompletezza piena
che d'improvviso di vuoto mi riempie
come se nulla potesse
sfamare la bestia, bramosa
che alberga nel mio lago cordiale.

Fotografie ingiallite e spente
tornano a muoversi
agitando la mia sera
ritrovo i profumi di allora
e la memoria pare riascoltare
piccoli rumori nell'aria immota.

Sono attimi
che strappano la coltre serena e appagata
nella quale riposo
per lasciarmi, vestita di stracci
al vento solitario.
Maria Mele
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Maria Mele

    Amore silenzioso

    Non tenermi celato il tuo cuore,
    anche se è gonfio di pianto,
    perché esso per me
    rappresenta il dono più grande.
    Nulla è ordinario tra noi.
    Ore che, come attimi, scorrono
    attimi di eterno, misura dell'incommensurabile,
    che non estinguono la sete che ci brucia.
    Silenzio e freddezza
    scavano
    voragini di disperazione
    in questo nostro tormentoso,
    tenero a tratti,
    frenato sempre,
    profondo e sensibile,
    appassionato ma complessato,
    lontanissimo,
    silenzioso amore.
    Maria Mele
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Maria Mele

      Ricordo

      Mi sorprendo a pensare a noi
      con un sorriso.
      Quanta dolcezza negli occhi!
      La felicità di quella vicinanza,
      l'intensità di quello sguardo,
      sguardo chiaro, profondo, mio.
      Rivedendomi adesso mi chiedo
      dove abbiano trovato tanta forza
      quelle gambe snelle e quel sorriso dolce.
      Dove abbia trovato
      tutta quella dolcezza e quell'amore
      che evidente irradiano i miei occhi
      Mi scopro attenta, in ascolto di quella parte
      più intima di me.
      Mi scopro tenera e affettuosa,
      piano piano, forse
      imparerò anche
      a volermi bene.
      Maria Mele
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Maria Mele

        A mio figlio

        Ad occhi chiusi ancora riconosco
        l'odore tuo bambino
        mentre con voce profonda
        oggi saluti.

        Nel viso tuo assorto di uomo
        ho scorto il bambino che eri
        impertinente a volte, solare sempre.

        Ci affidammo l'un l'altro
        memori di una promessa antica,
        incamminandoci insieme
        silenziosamente.

        La mia presuntuosa maternità
        annegata nei tuoi occhi
        ha ripercorso nel momento di uno sguardo
        la storia di tutte le storie.
        Maria Mele
        Composta martedì 20 ottobre 2015
        Vota la poesia: Commenta