Poesie di Jacques Prévert

Poeta e sceneggiatore, nato domenica 4 febbraio 1900 a Neuilly-sur-Seine (Francia), morto lunedì 11 aprile 1977 a Omonville-la-Petite (Francia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Umorismo.

Scritta da: Barbara Peteani

Canzone per i bambini l'inverno

Nella notte d'inverno
galoppa un grande uomo bianco
galoppa un grande uomo bianco

è un omone di neve
ha una pipa di legno
un omaccio di neve
inseguito dal freddo

arriva in paese
arriva in paese
vedendo la luce
si sente sicuro

in una casetta
entra e non bussa
in una casetta
entra e non bussa
e per riscaldarsi
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa arroventata
e d'improvviso ecco che scompare
e rimane solamente la sua pipa
proprio nel mezzo di una pozzanghera
e rimane solamente la sua pipa
e il suo vecchio cappello.
Jacques Prévert
Vota la poesia: Commenta
    Assunto mio malgrado nella fabbrica delle idee
    mi sono rifiutato di timbrare il cartellino
    Mobilitato altresì nell'esercito delle idee
    ho disertato
    Non ho mai capito granché
    Non c'è mai granché
    né piccolo che
    C'è altro.
    Altro
    vuol dire che amo chi mi piace
    e ciò che faccio.
    Jacques Prévert
    Vota la poesia: Commenta
      Questo amore
      Così violento
      Così fragile
      Così tenero
      Così disperato
      Questo amore
      Bello come il giorno
      E cattivo come il tempo
      Quando il tempo è cattivo
      Questo amore così vero
      Questo amore così bello
      Così felice
      Così gaio
      E così beffardo
      Tremante di paura come un bambino al buio
      E così sicuro di sé
      Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
      Questo amore che impauriva gli altri
      Che li faceva parlare
      Che li faceva impallidire
      Questo amore spiato
      Perché noi lo spiavamo
      Perseguitato ferito calpestato ucciso
      negato dimenticato
      Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito
      calpestato ucciso negato
      dimenticato
      Questo amore tutto intero
      Ancora così vivo
      E tutto soleggiato
      É tuo
      É mio
      É stato quel che è stato
      Questa cosa sempre nuova
      E che non è mai cambiata
      Vera come una pianta
      Tremante come un uccello
      Calda e viva come l'estate
      Noi possiamo tutti e due
      Andare e ritornare
      Noi possiamo dimenticare
      E quindi riaddormentarci
      Risvegliarsi soffrire invecchiare
      Addormentarci ancora
      Sognare la morte
      Svegliarci sorridere e ridere
      E ringiovanire
      Il nostro amore è là
      Testardo come un asino
      Vivo come il desiderio
      Crudele come la memoria
      Sciocco come i rimpianti
      Tenero come il ricordo
      Freddo come il marmo
      Bello come il giorno
      Fragile come un bambino
      Ci guarda sorridendo
      E ci parla senza dir nulla
      E io tremante l'ascolto
      E grido
      Grido per te
      Grido per me
      Ti supplico
      Per te per me e per tutti coloro che si amano
      E che si sono amati
      Sì io gli grido
      Per te per me per tutti gli altri
      Che non conoscono
      Fermati là
      Là dove sei
      Là dove sei stato altre volte
      Fermati
      Non muoverti
      Non andartene
      Noi che siamo amati
      Noi ti abbiamo dimenticato
      Tu non dimenticarci
      Non avevamo che te sulla terra
      Non lasciraci diventare gelidi
      Anche se molto lontano sempre
      E non importa dove
      Dacci un segno di vita
      Molto più tardi ai margini di un bosco
      Nella foresta della memoria
      Alzati subito
      Tendici la mano
      E salvaci.
      Jacques Prévert
      Vota la poesia: Commenta
        Demoni e meraviglie
        Venti e maree
        Lontano di già si è ritirato il mare
        E tu
        Come alga dolcemente accarezzata dal vento
        Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
        Demoni e meraviglie
        Venti e maree
        Lontano di già si è ritirato il mare
        Ma nei tuoi occhi socchiusi
        Due piccole onde son rimaste
        Demoni e meraviglie
        Venti e maree
        Due piccole onde per annegarmi.
        Jacques Prévert
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Ale2191 Cesura
          Pericoloso e tenero
          il volto dell'amore
          m'è apparso la sera
          d'un lunghissimo giorno
          Forse era un arciere
          con l'arco
          o un musicante
          con l'arpa
          Non so più
          Non so niente
          La sola cosa che so
          è che mi ha ferita
          forse con una freccia
          forse con una canzone
          La sola cosa che so
          è che mi ha ferita
          ferita al cuore
          ferita per la vita
          E brucia come brucia
          la ferita dell'amore.
          Jacques Prévert
          Vota la poesia: Commenta