Scritta da: Giuliana Z.
Vorrei regalarti un sorriso,
ma non uno qualsiasi,
non quello che appare in viso,
bensì quello che giunge dal cuore
che allo sguardo si fa seduzione
e diviene riflesso d'amore.
Composta venerdì 25 luglio 2014
Vorrei regalarti un sorriso,
ma non uno qualsiasi,
non quello che appare in viso,
bensì quello che giunge dal cuore
che allo sguardo si fa seduzione
e diviene riflesso d'amore.
In una serata magica,
sotto un cielo stellato,
dove i nostri tristi pensieri
abbiamo abbandonato,
per una sera, da Anguane
ci siamo immedesimate,
sorridenti e belle un po' regnanti
ammalianti, splendide e lucenti
noi spiriti fatati ladre di pensieri
realtà degli uomini di ieri.
Noi che lavavamo i bianchi panni
in ginocchio con la testa china
e li stendevamo al chiaro di luna
con una maestosa danza
e il nostro canto di speranza.
Dentro quella montagna
la magia nell'acqua ancor ristagna
ognuna di noi con i sui pensieri,
io sognatrice e voi sognanti,
con le persone amate
nel cuore lì presenti.
Ecco siamo donne di oggi
con un tuffo nel passato
in una leggenda che par vera
noi che, entrando in quelle rocce
quel canto udiamo ancora.
La mia luna incanta, turba, coinvolge
poi sparisce, poi ritorna
a volte un pezzetto poi di più, di più
e poi di più fino a riempirsi tutta.
È sapiente lei,
da lassù silenziosa sorveglia,
non parla, non dice nulla,
ma sa ascoltare il mio silenzio.
La luna m'attrae a sé
magicamente con il suo gran potere,
solo lei riesce a illuminare le mie notti nere.
Mi vien da pensare che la follia
sia il fondamento della poesia
ti può prendere di sopravvento
e tu scrivi senza argomento
la mano impugna una penna nera
e non ti accorgi che è già sera
lemmi scorrono su un foglio bianco
fino a che l'intelletto è stanco.
Potrei scrivere di una carezza
che mi ha sfiorato con leggerezza
o di quel bacio in ascensore
subito frettolosamente senza pudore
che son rimasta senza fiato
quando quelle labbra mi han sfiorato
boccata d'ossigeno per il cuore
che aspirava ad un po d'amore.
E mentre scrivo l'anima si nutre
di fantasie rimaste insolute
è come abitare dentro ad un sogno
dove nascondi il tuo bisogno
mentre l'illusione percorre la mente
il desiderio si fa impaziente
di turbamenti che superano la ragione
che plasmano rime come in una canzone.
Scrivo e riscrivo su questo foglio
senza esitazione ciò che voglio
con coerenza con molta clemenza
scrivo di me e della mia essenza
di ciò che sono o che vorrei diventare
di tante parole mi faccio autore.
Apro la porta ad un po' di fantasia
attraversata dall'anima mia
e non m'importa dello sgomento
mentre leggi in questo momento
posso immaginare il tuo pensiero
ma credimi non è veritiero
e del tuo giudizio sai non m'importa
poiché dalle mie parole mi sento accolta
sono emozioni di un racconto
come il silenzio davanti ad un tramonto.
Un ricordo è ritornato
si sofferma nella mente
a ragionare coi pensieri
del tempo andato.
Parla di sé
quando ancora
era respiro
nell'istante di un momento.
Racconta...
nulla gli è rimasto
indifferente
tutto rivela.
E se, è morto già il passato
la sua storia vive ancora,
ciò che è stato
non si cancella.
E intanto
è arrivato l'autunno
e dal faggio
cadono le foglie!
E quando ascolti
il tacere di qualcuno,
quel vuoto si riempie
di parole non dette,
dove anche i pensieri
non sanno più che dire,
mentre,
scende una lacrima
a infrangere quel silenzio.
È un dolce sospiro l'oggi
quando il domani non sai dov'è
e il passato si è perso dietro di te.
Trapassa lento
questo freddo inverno
- il ghiaccio scioglie.
Sola nel cielo
scolorita e pallida
la luna rimprovera la terra
che non vede il dolore
fra la sua gente:
guarda giù e piange
lacrime fredde
a veder cos'è
l'uomo diventato.
È silenzio. È l'azzurro che piomba sulla terra, nell'immenso confine del mondo.
L'anima è rimasta lì in ascolto. La vedo, disegnata fra cielo e terra.
Ciò che rimarrà di me, quando anche l'ombra mi abbandonerà.