Poesie di Giacomo Moglia

Autodidatta, nato domenica 9 novembre 1958 a Brescia
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Giacomo Moglia

Senza peccato

Se libero la mente presto
camminerò verso l'ignoto
con la paura del peccato
non commesso
ma immaginato ad arte
da chi professa inganno
per secoli trascritto
da genti sconosciute
disposte a credere
senza guardare attorno
un mondo popolato
di lingue indefinite
esseri animali
piante e vegetali
diversi popoli
che non sapendo vivono
senza peccato alcuno
perché di idoli o dei
non sentono bisogno
se non per dirsi
che la madre terra
è viva quanto loro
e poi sarà per sempre
viva anche
senza di loro.
Giacomo Moglia
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    Scritta da: Giacomo Moglia

    Dipingere.

    Mi avvicino a questo foglio bianco
    poi sarà colore
    che invade tutto quanto
    giallo rosso e turchese
    si accostano
    spingendo il nero e il blu
    ai margini
    per dar contorno
    risalto con il verde qua e la
    rimescolo e pennello
    le forme
    sfumate tra figure umane
    e paesaggio
    avvolgono nel mistero
    del divenire
    che ancor
    mi chiedono di farle
    belle
    sapendo di coprir con esse
    quel foglio
    bianco amico di chi ama
    colorar la vita
    immortalando l'attimo
    per sempre.
    Giacomo Moglia
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      Scritta da: Giacomo Moglia

      Se c'è.

      Supero la barriera
      che improvvisamente
      poi rallenta il mio corpo
      stritolato ma indenne
      quasi ancora vivo
      vedo l'eternità
      e perciò
      capisco il difetto
      di cosa accadrà domani
      e sospiro all'idea
      che il ripetersi ancora
      dei giorni mancanti
      mi conducano poi
      a colui che è sconosciuto
      ma che non vuole il mio corpo
      ma solo il sapore dell'anima
      pura e dolce di me.
      Giacomo Moglia
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        Scritta da: Giacomo Moglia

        Non dimentico te...

        Quasi ancora sento
        il tuo profumo
        che di scatto
        incombe la nostalgia di te
        che agguanti il mio cuore caldo
        che freme per amore
        ma consapevole del non durare.
        e piange ancora
        tradito e ancora tradito
        trema di passione
        che non dimentica
        il venir meno della gioia
        che breve si era insinuata
        e avvolta da quel guanto
        che diventato morbido
        raffredda il mio cuore e muore.
        Giacomo Moglia
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          Scritta da: Giacomo Moglia

          Il buco della suola

          Girato l'angolo ed è subito vuoto
          che il caldo asfalto fa tremare l'aria
          e piango
          sono solo piccolo
          dalle calzette corte
          braghette anche
          e se guardo bene
          anzi se sento quell'asfalto dentro me
          il buco della suola
          mi consuma di vergogna.
          Mi rituffo ancora
          solo
          nell'oblio di quel ricordo
          e piango
          ancora solo sono
          ma quel buco non c'è più
          nella mia scarpa
          ma rimane solo un buco
          nella mia anima.
          Giacomo Moglia
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            Scritta da: Giacomo Moglia

            Carattere e lealtà

            Il pessimo carattere sbriciola
            il pensiero
            che tarda a venire
            di chi si sente debole
            e
            affonda il colpo quando
            supino altera il contrasto
            incline decisione di come
            il furore intaglia
            la voglia di spezzare
            il ritmo
            di quel nemico
            che ardito svetta
            perché forte
            pessimo incalza
            quel molle personaggio
            solo buono
            a criticare
            senza conoscenza e dunque
            pronto
            a fare male
            alla coscienza
            sol perché non trae vantaggio
            di quel buonismo
            che paga spesso
            in arroganza
            e si ritrae in conoscenza
            di quel carattere che
            di pessimo ha la lealtà
            venga perciò
            eletto giudice
            del mondo intero
            sebbene tale mondo
            non è
            sincero.
            Giacomo Moglia
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              Scritta da: Giacomo Moglia

              Denaro

              Denaro non sei prudente
              il tuo spostarti di mano in mano
              travolge
              irrompe nella coscienza
              carpisce sentimenti
              non veri
              produci corruzione
              e benessere
              trasformi il buono
              e ne trai consenso
              aspetti la sera per non farti contare
              ma rubare
              dimmi hai forse visto la pietà
              forse anche il piacere
              dell'amore
              nascosto tra le mura
              senza riguardo trasformi l'uomo
              in miope esattore
              il seme della vita
              è dentro te
              il fango della morte ti sormonta
              dimentichi le mani di chi soffre
              calpesti la natura
              il cieco
              il sordo
              e il muto
              ti annusano pensando
              ma questo
              è forse il volto
              della miseria
              che tocca tutto e
              tutti
              ma poi non regna
              dove lui non ha valore.
              Giacomo Moglia
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                Scritta da: Giacomo Moglia

                Correre

                Il movimento continuo della corsa
                incalza il muscolo
                che stride consapevole
                che quando finirà
                sarà sollievo
                per poi ancora
                tempo che passa
                giunge il trauma
                di per se voluto
                breve il ricordo
                della fatica che
                di riflesso
                il primeggiare
                non sente ragione
                e subito il movimento
                chiama
                corsa corsa
                e trepidante
                metto le scarpette
                e via per faticare.
                Giacomo Moglia
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                  Scritta da: Giacomo Moglia

                  Non sento

                  La voce sempre più alta
                  trapassa e piega
                  il mio ascolto
                  che già era indeciso e confuso
                  ma obbligato
                  da quel tenore
                  si dilegua in un finto
                  interessamento
                  fino ad esaurirsi
                  sperando che cessi
                  crea stupore e aggressività
                  non voglio
                  perché mi rende fragile
                  disturbato e
                  inchiodato mi sento solo
                  urlo ora
                  come non mai
                  per imporre il pensiero
                  che non verrà mai
                  ascoltato
                  da quell'essere
                  ingombrante
                  privo di umanità
                  miope il dubbio
                  riduce il mio
                  cuore che diventa
                  sistema
                  arrogante
                  del caos.
                  Giacomo Moglia
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