Poesie di Emi Giuffrida

Operatrice sociosanitaria, nato martedì 14 luglio 1964 a roma

Scritta da: perlanerauno

Non ci siamo persi abbastanza

Ma noi non ci siamo persi abbastanza
per aver voglia di cercarci ancora
nel limite sbiadito della sera
e dare agli occhi un fiato di speranza.

Il cielo è senza squarci, senza scorci
d'azzurro nel suo fumido respiro
di grigio opaco mescolato al nero
che scivola tra i fili del pensiero.

Ma non ci siamo persi poi abbastanza
se stare insieme è come per favore
e si rimane soli a percepire
il freddo in cui si spezzano le ore.
Emi Giuffrida
Composta martedì 9 aprile 2013
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    Scritta da: perlanerauno

    Ma che titolo!

    Noi non chiamammo Amore il nostro viaggio
    che fu partenza senza più ritorno
    della speranza di vedere insieme
    l'aurora ricamare il nuovo giorno
    col vento rosa e silenziose rime.

    Io dissi l'infinito e vide il nulla
    nel teschio della luna, orbite vuote,
    senz'anima, la luce di una stella
    divenne un buco d'impressioni mute.

    No, non chiamammo Amore il nostro viaggio
    che fu un pellegrinaggio senza meta,
    il girotondo di una cantilena
    stonata ma che titolo: "Il Poeta"!
    Emi Giuffrida
    Composta sabato 26 gennaio 2013
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      Scritta da: perlanerauno

      Sul crinale dei monti

      Lassù sul crinale dei monti
      scintilla una goccia di luce
      sfocata che bagna la sera
      di un nuovo silenzio, di pace.

      Tra i nudi respiri dei pioppi
      un fiato di vento brunito
      singhiozza il profumo dei ceppi,
      la cenere, un passo smarrito.

      Cammino con me e il mio nessuno
      tra scricchioli d'ombre, portoni
      smaltati, una nuvola e un pieno
      di stille del mare lontano.

      Prosegue da solo il pensiero
      fuggendo da un buco di terra,
      lassù nel purissimo nero
      stellare ove il cielo sussurra.

      Dimentico il male sentito
      di cui non m'importa più niente
      sentendo il suo verso infinito,
      la sola Poesia che non mente.
      Emi Giuffrida
      Composta sabato 26 gennaio 2013
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        Scritta da: perlanerauno

        La luce che si oscura

        Da quando andasti via non ho più luce,
        ti sei portato pure il contatore,
        il contagocce, grucce e dove prima
        ci avevo il cuore adesso c'è l'abisso
        in cui ci affosso tutto il mio dolore.

        Non ti facevo sai così venale,
        venoso, artificioso e ti ho dipinto
        con l'acquarello azzurro del maestrale
        per metterti su in cima al primo piolo
        che sfiora il cielo e caddi dalle scale.

        Le stelle che credevo d'aver visto
        non erano lassù nell'infinito
        ma giù nel sottosuolo in cui ho sbattuto
        la testa e con lo spirito azzoppato
        riprendo ogni mia briciola rimasta.

        Da quando andasti via non c'è più luce
        però ho trovato un alito di voce
        ironica, la chiave di lettura
        che smonta la Poesia alla nostalgia,
        è un fiato di sepolcro in questa via.

        Macabra? Si, ma è poi un dato di fatto
        guardando la realtà che seppellisce
        un verso dietro l'altro con parole
        la luce che si oscura in faccia al sole.
        Emi Giuffrida
        Composta giovedì 24 gennaio 2013
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          Scritta da: perlanerauno

          Non fare il San Tommaso!

          Lo giuro che è fiorita stamattina
          nel mare che tenevo dentro il palmo
          di mano chiusa e aperta come porta
          girevole sul guscio della luna.

          Uscirono dall'acqua i cavalloni,
          le cavallette e mucche con il latte,
          un mucchio d'incredibili visioni
          sentite e udite... che rivelazioni!

          Mi è preso un colpo, quasi non credevo
          che il tutto era nel braccio della rosa
          che punse il cuore e lo portò in ascesa
          e vuoi che non ti dica la sorpresa?

          Hai perso tempo? Dai, facciamo i seri,
          non percepisci il grande sentimento
          tra questi immaginifici lavori
          in cui descrivo tutto quel che sento?

          E tu ci devi credere! Davvero
          ho visto poi quell'asino volante,
          planare sulla scuola, dai non fare
          il San Tommaso e leggi con il cuore!
          Emi Giuffrida
          Composta mercoledì 23 gennaio 2013
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            Scritta da: perlanerauno

            Parole al vento

            Ed era una Poesia quell'atmosfera
            sul fremito del vento che tremava
            la fiamma alla candela, la paura
            del buio alimentata dalla sera
            e il mare che sfiorava la ringhiera.

            Li mossi dentro l'acqua i primi passi
            dei sogni che svanivano tra i veli
            di vele all'orizzonte e gli occhi rossi
            di nostalgia cercarono riflessi
            di stelle nelle stille e... quante falle!

            La bolla sballa sull'inconsistenza
            del niente, ognuno scrive ciò che sente,
            la mano tesa chiusa dentro un pugno
            d'aria, parole a caso e per il naso
            ti prendi dietro il nulla che confondi.

            Vuoi un vaso in raso rosa? rosicchiato?
            o preferisci il freezer con la neve
            di primavera, inverno, il giorno breve
            già foderato d'alito notturno?

            Merlino soffia il fuoco da un camino
            di fumo senz'arrosto, forse appanna
            la vista, ma non sazia, non conquista,
            meglio una buffa nuvola di panna
            che adombra il sole e al buio non inganna.

            Parole, quanto è facile incartarle
            col luccicore di lustrini, fiocchi,
            nastrini, pizzi, merli e sono sberle
            per chi col niente si ritrova a berle.
            Emi Giuffrida
            Composta mercoledì 23 gennaio 2013
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              Scritta da: perlanerauno

              L'aurora ha già chiuso i battenti

              Ma no, non è niente, soltanto
              quel cupo sapore del cielo
              che adombra il silenzio e mi sento
              un filo sulle ali del vento.

              Disegno con gli occhi e il pensiero
              le nuvole gonfie di nulla,
              le sfrangio, le sfumo, le giro
              tra un soffio di luce e un sospiro.

              L'aurora ha già chiuso i battenti
              sul fiume e le arcate dei ponti,
              il freddo nel vuoto dei guanti
              fa stringere, battere i denti.

              La morte è già stata annunciata
              da cronache e sangue esaltato,
              la vedi? Si aggira sul prato
              più scaltra di chi l'ha schivata.

              È scesa laggiù in quella fossa
              portandosi via il suo bottino
              di anime, sguardi e sorrisi
              che pare lasciare al cammino.
              Emi Giuffrida
              Composta lunedì 21 gennaio 2013
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                Scritta da: perlanerauno

                Tempo da neve

                Tempo da neve e nivee lune nuove,
                vedremo ancora un'alba arrampicarsi
                sui vetri della notte che si beve
                promesse eterne di una luce breve.

                Il mare scioglie a riva i cavalloni,
                la rena confiscata dai castelli,
                i grattacieli, bolle, campanelli
                d'allarme e mani armate d'illusioni.

                Domani è questo giorno che si chiude
                nel pugno il sogno di un'altra manciata
                di vita, vento, polvere e ricordi
                che fioccano silenti avanti agli occhi.
                Emi Giuffrida
                Composta giovedì 17 gennaio 2013
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                  Scritta da: perlanerauno

                  Coperto di neve

                  Il cielo è coperto di neve
                  fumosa e dai monti imbiancati
                  rifulge il suo ghiaccio pallore
                  che gela lo spazio, lo strazio
                  del fiume, i singhiozzi nel cuore.

                  Pioviggina un soffio di vento
                  tra i rami dei pioppi grondanti
                  scintille di luce, ombre oblique
                  sui visi di rari passanti.

                  Poi il cupo, profondo silenzio
                  serale dilata il pensiero,
                  la notte mi abbatte il respiro...
                  Quel cielo non dà alcun riparo.
                  Emi Giuffrida
                  Composta mercoledì 16 gennaio 2013
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                    Scritta da: perlanerauno

                    Gennaio scalza i vetri

                    Gennaio scalza i vetri assiderati
                    dal suono di un pulviscolo di pioggia
                    che albeggia sull'aureola della luna
                    tra il mare gonfio e i passi sulla rena.

                    Adesso sembra ancora più lontana
                    la strada dietro al velo tremolante
                    dell'acqua e quel silenzio in cui rintrona
                    mi sembra farsi sempre più assordante.

                    Un lampo infine strappa la cortina
                    del buio che all'istante si ricuce
                    col filo della notte, soddisfatte
                    le ombre si riprendono la luce.
                    Emi Giuffrida
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