Le migliori poesie di Concetta Antonelli

I am casalinga, molte riserve e qualche optional, nato a Monopoli, bari (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Concetta Antonelli

Lager

Vorrei sentire correre una bici
lungo i viottoli del lager
Vorrei vedervi fiori
e farfalle
Quelle strade grigie
vuote
sono ferite perenni
aperte ancora
e per sempre
Le abitano
immagini di morte oscura
innaturale
che attraversò corpi già scheletrici
e giunse
non falce mietitrice
ma amica
a liberare dal dolore
Per non dimenticare
i lager restano
< orbite vuote >
Riempiamo
le strade dell'orrore
del ricordo terribile
di ciò che l'Uomo
può fare all'Uomo.
Pure...
rimane forte il desiderio
di vedervi bambini giocare
e donne
sorridere
Di sentire grida
intorno ad un pallone
e il campanello delle bici.
Concetta Antonelli
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    Scritta da: Concetta Antonelli

    Filastrocca per una mamma

    Il profumo di una mamma
    sa un po' di biscotti
    e anche di Natale
    Di legna che brucia nel camino,
    di ragù domenicale.
    Di fiori nel giardino,
    di un saluto dal balcone,
    di lenzuola pulite,
    di acqua e sapone.
    Di giorni lontani,
    con la febbre, nel lettone...
    di caffè pronto al mattino.
    Di una mano leggera,
    affettuosa e sicura
    che improvvisa compare
    quando tu hai paura.
    E di occhi che vedono
    fin dentro il tuo cuore.
    Il profumo di una mamma è fatto d'amore...
    Concetta Antonelli
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      Scritta da: Concetta Antonelli

      Percorsi della memoria

      Percorsi della memoria
      Labirinti perduti
      aprono porte
      improvvise
      sulle stanze dei ricordi
      Tra oggetti polverosi
      riaffiorano
      volti
      voci
      parole
      fantasmi pallidi
      a volte
      vivaci
      popolano la nebbia
      della mente
      E il cuore
      nell'illusione
      di nuovo batte forte
      come allora
      dinanzi al volto amato
      Nell'oggi
      si acquietano
      le dolci lacrime
      della tenerezza.
      Concetta Antonelli
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        Scritta da: Concetta Antonelli

        Busseranno alla mia porta

        Beh, è certo
        Busseranno anche alla mia porta.
        Uomini severi
        dalle divise scure
        con la fretta sul volto
        " È improrogabile"
        Così mi diranno
        E a me non resterà che fare
        " sì sì " con la testa
        guardandomi attorno
        cercando
        di non dimenticare niente
        che possa aiutarmi
        durante il processo
        Non posso certo dire
        " non lo sapevo"
        La vita
        è fatta di attesa
        forse
        soprattutto d'attesa
        di questo bussare
        di questo render conto
        Uscirò dalla mia porta
        consapevole
        di non poter tornare indietro
        " il percorso è terminato"
        Certo... lo sapevo
        Eppure
        mi trema un poco l'anima
        con certezza so solo
        ciò
        che è al di qua
        della mia porta
        E se
        a un certo punto
        desiderassi
        di sentir bussare?
        Se
        vecchia
        stanca
        forse delusa...
        Oppure no, al contrario
        in un momento
        di felicità perfetta
        radice e apice
        alfa e omega
        desiderassi
        le nere divise
        venute a prendermi?
        Scoprire ingenuamente
        che è nella natura
        della nostra anima
        accettare la Fine...
        volerla quasi
        come la conclusione
        di un percorso
        come il tramonto di un giorno
        seguito
        da notte di quiete
        di riposo
        notte
        di rigenerazione
        se non del singolo
        certo dell'Universo
        Segreto
        del seme
        è quello dell'anima
        Busseranno soldati
        alla mia porta
        E io avrò atteso a lungo
        forse invano
        con un macigno
        sospeso
        sul cuore
        E invano
        ho chiesto aiuto
        alle nuvole
        all'acqua
        agli alberi del bosco
        Ho chiesto al Cristo
        e Lui
        triste mi ha detto
        " Proprio a me, figlia mia?
        A me
        date montagne intere
        nel cuore
        e io taccio
        e le porto
        e le lavo
        col mio sangue"
        Busseranno alla mia porta
        e avrò paura
        Quella paura atavica
        di sempre
        dei soldati con le nere divise
        Paura
        di richieste
        rendiconti
        e bilanci
        Vorrei fuggire
        ora
        ma sono inchiodata a questa sedia
        Attendo il suono dei passi sulle scale
        e il forte battito alla porta
        " Aprite! Aprite!"
        Certo,
        aprirò
        Non aspetto da sempre
        forse
        questo momento?
        Ho finto
        ho giocato
        ho ignorato
        L'Attesa
        è il senso della vita
        O forse
        è l'Oltre
        Sudata, stanca
        con addosso
        l'odore della paura
        aspetto.
        Eppure splendo
        del mio mantello
        di umanità
        Consapevole di stelle
        di mondi
        di abissi
        e di vette illuminate
        Non so se sono pronta
        ma non posso sottrarmi
        e tanto vale
        sorridere
        e sfidare
        con tutta la dignità possibile
        le cupe divise che verranno
        Io aspetto che bussino alla porta
        e intanto vivo
        vivo intensamente
        E mi godo
        ogni singolo filo d'erba
        e ronzio d'ape
        e amo
        intensamente
        con abbracci pieni di calore
        e sorrisi
        e lacrime di tenerezza
        per i miei figli
        Aspetto che bussino alla porta
        e consumo ogni giorno
        senza mettere da parte
        o risparmiare
        neanche un grammo di vita
        Spero di aver bruciato tutto
        per allora
        Aprirò più facilmente
        quando busseranno alla mia porta.
        Concetta Antonelli
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          Scritta da: Concetta Antonelli

          Accarezzarti piano...

          Accarezzarti piano sulla nuca
          mentre racconti della tua giornata
          le mie dita sui muscoli del collo
          tesi per la stanchezza
          Aspettare che tu chiuda gli occhi
          per poggiarvi le labbra svelta svelta
          e poi ritrarmi fingendo indifferenza
          alle tue indagini scherzose
          E poi ridendo
          mettere le tue mani intorno a me
          cercare le tue labbra perché possano
          baciarmi stretta stretta.
          Concetta Antonelli
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