Scritta da: Asianne Merisi
C'erano i giorni...
c'era lei...
ed io dappertutto
che insensibilmente
insistentemente
ossessionatamente...
continuavo a venerarla.

C'era un tempo
c'era lui
e io che di lui ero tempo
prepotente accogliente
imponente
dove lui diveniva la mia preghiera.

E c'era la sicurezza dell'assoluzione finale...
ogni volta.
In tutto il tempo che non riuscivamo
ad amarci.

Perché eravamo il peccato
quello dove morire per amare.

Perché siamo stati per troppo tempo silenzio...
ed il supplizio è
stato inevitabile.

Ora amiamoci,
che tu sia il mio peccato.

Anche se ci sarà qualche Dio geloso...
io andrò avanti.
Solcherò le tue colline...
bacerò la tua pianura di carne e vizi.

Avrò piacere sul tuo corpo.
Sentirò il sapore della tua avidità.
E mi lascerò alle tue voglie
per sentirmi essenza pura.

Ed io sentirò la freschezza del tuo respiro.
Assalirò dolcemente le tue spalle nude...
e con profumi che vengono dal mare
riempirò di gioia
il tuo nido di Poseidone.

Urlerò il piacere dalle tue alle mie labbra,
sarò la pace dei tuoi sensi
il godere che ti rende mio e che Dio non ci assolvi d
a questo peccato.

Che tu sia stata di uno...
di cento
o di mille uomini.
Ora sei mia!
E contro banditi
e corsari di cuori...
mi batterò piangente
d'amore.

Perché insieme siamo assoluzione.

Ti amo...!
perché noi siamo gamma...
siamo fiamma...
siamo dilemma e trasformazioni
a venire poeti e profeti
viandanti...
la condanna non ci appartiene.

Ti amo
perché noi siamo
forza, delirio, piacere e la nostra passione.

Come nessuno ha previsto un'inizio...
nessuno azzarderà
azione o parola.
Perché noi siamo delirio.
Ed i nostri nomi...
scorreranno sulle pietre
e sulle acque che un giorno arriveranno a foce.
Composta lunedì 5 agosto 2019

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    Scritta da: Asianne Merisi
    Dedica:
    Scritta insieme ad un caro amico (Pe Deidda).

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