Amore che con cuore e fiore rimi nel corteggiarti la vita consumai slancio tenero del sogno audace la mia forza indomita eri poi le tue promesse disciolte nel nulla e il mio andar solo! Dimmi, in che sbagliai se vano dappertutto ti cercai? Un errore, un altro e poi ancora oh me asino insistente e cocciuto che dietro nuvole farneticando con te lunghi discorsi allacciava per reggere con ragione una vita pesante di angosce e di tristezze! Paradiso, purgatorio o inferno pur tu a bada tenevi pensieri neri quando una speranza si allentava. Premio mai ricevuto, boccio acerbo o mai spuntato dalla pietra lava raffreddata, bugia ripetuta sbatter d'ali impallinato! Oh domino che cuori padroneggi quanto ben poco mi sorridesti; raggio di luce non fendesti la muraglia di nebbie e a voce alta non potei gridare: - Sta arrivando mi acceca e per me splende amore! - Zitte cornacchie cianciose la morte è qui vicina, zitte io vivo appena e non per sempre.
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