Si insinua piano tra le pieghe del cuore un'inquietudine strana
in bocca un gusto d'incompletezza piena che d'improvviso di vuoto mi riempie come se nulla potesse sfamare la bestia, bramosa che alberga nel mio lago cordiale.
Fotografie ingiallite e spente tornano a muoversi agitando la mia sera ritrovo i profumi di allora e la memoria pare riascoltare piccoli rumori nell'aria immota.
Sono attimi che strappano la coltre serena e appagata nella quale riposo per lasciarmi, vestita di stracci al vento solitario.
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