Ieri Hollywood ha reso l’ultimo saluto a Christopher Lee, scomparso all’età di 93 anni il 7 giugno.

L’icona di intere generazioni con la sua alta e imponente figura, la voce dal basso, le folte sopracciglia e le lunghe mani, si è spenta domenica alle 8.30 nell’ospedale londinese Chelsea and Westminister Hospital.

Entrato nel Guinness dei primati come l’attore vivente più citato sugli schermi (con quasi 280 film), oltre che come l’attore vivente più alto con i suoi 196 cm, Lee ha iniziato la sua infinita carriera d’attore nel lontano 1948, con Il mistero degli specchi. Solo nel 1958, grazie a Dracula di Terence Fisher, il suo volto divenne celebre in tutto il mondo.

Un’impressionante quantità di ruoli: da Dracula a Frankenstein, dalla Mummia Dottor Jekyll e Mister Hyde, dal Conte Dooku di Guerre Stellari: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002) di George Lucas, fino al più recente Saruman il bianco della trilogia del Signore degli Anelli e Lo Hobbit.

Una carriera durata ben 70 anni, senza nessuna nomination agli Oscar, ma costellata di numerose onorificenze: Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2001 e Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2009, oltre alla cittadinanza onoraria nella città di Casina, in provincia di Reggio Emilia, dove vissero i suoi antenati (2004), e a un Bafta (2011).

Christopher Lee, unico ad aver conosciuto personalmente lo scrittore J. R. R. Tolkien tra i tanti attori che hanno girato la trilogia de Il Signore degli Anelli, parlava correttamente otto lingue: inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco, svedese, russo e greco. Ha inoltre spaziato anche nel mondo della musica, prestando la sua profonda voce a più album della saga del gruppo musicale power metal neoclassico italiano Rhapsody of fire.

Moltissimi i colleghi e amici che hanno voluto rendere omaggio a questo immenso uomo, primo fra tutti il regista Peter Jackson, che lo ha diretto nei panni di Saruman in cinque pellicole. Jackson ha infatti affermato:

“Sono cresciuto amando i film di Christopher Lee. Per la maggior parte della mia vita sono stato affascinato dagli iconici ruoli che non solo ha creato, ma ha contribuito a far crescere nel tempo. Ma a un certo punto, come per magia, Christopher Lee si è magicamente dissolto per lasciar spazio al mio amico Chris. E ho amato Chris ancor di più. Non ci sarà mai un altro Christopher Lee. Ha un posto unico nella storia del cinema e nel cuore di milioni di fan nel mondo”.

Peter Jackson e Christopher Lee

A Jackson si è unito anche Tim Burton, che ha diretto Lee in cinque pellicole:

“Christopher è stato un’enorme fonte di ispirazione per tutta la mia mia vita. Ho avuto l’onore e il piacere di collaborare con lui in cinque film (Il mistero di Sleepy Hollow, La fabbrica di cioccolato, La sposa cadavere, Alice in Wonderland e Dark Shadows). E’ stato l’ultimo della sua specie – una vera leggenda – e ho avuto la fortuna di potermi definire suo amico. Continuerà a ispirarmi e sono sicuro che lo farà anche per le generazioni a venire”.

Tim Burton e Lee

 

 

 

 

VIAansa.it
FONTEcineblog.it

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