Scritta da: Luisa Marcangeli
Preferisco lasciar liberi mille fetentoni piuttosto che corrergli appresso.Commenta
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Eh Sara, sei ancora bella come il giorno in cui ti ho arrestata.Commenta
Ralph: uh... signorina Hoover?Commenta
Maestra: Sì, Ralph? Cosa succede?
Ralph: Il mio verme mi è saltato in bocca e l'ho mangiato. Posso averne un altro?
Maestra: No, Ralph, non ce ne sono. Cerca di dormire mentre gli altri bambini imparano.
Ralph: Ragazzi! Dormire! Sono un vichingo in questa specialità!
Ragazzi, c'è un ragazzino all'ospedale che desidera che voi vinciate questa partita. Lo so perché l'ho sciancato io stesso per motivarvi.Commenta
Bene lettori oggi abbiamo per voi un quiz ci sono 4 risposte quindi temperate le vostre matite e preparatevi a rispondere, pronti. Per iniziare una citazione: papà sei un idiota!
Bene concorenti questo mi è stato detto a causa di una queste infrazioni:
A. Scendere per la colazione indossando pigiama e calzini neri
B. Chiedere alla mia figlia maggiore se il ragazzo con cui parlava di fronte a scuola è il suo fidanzato
C. Confondere il nome di un cantante con quello di uno stilista
D. Entrare nella sua stanza.
Ok giù le matite. a dire il vero c'è un trucco: le risposte sono tutte esatte. Ora volete sapere quante volte ho chiamato mio padre idiota: zero. Perché? Perché lo temevo. in famiglia non esprimevamo i sentimenti personali. le conversazione più profonde vertevano sulla stagione dei Tiger. Ai miei figli non è mai stato impedito di parlare, non c'è sentimento che abbiano paura di esprimere, mai e poi mai, e mia moglie non mi ha mai detto che ho sbagliato: mai, mai e poi mai e lei ha sempre ragione.
Dovrei fare paura ai miei figli? Beh, la casa sarebbe silenziosa ed io potrei stare meno tempo in bagno. ma no, perché io so che se nessuno mi insulta, nessuno mi dice sei un idiota, sei ridicolo oppure ti odio nessuno mi dira: "papà ti voglio bene". E la certezza che mia moglie e i miei figli mi amano che mi consente di fare colazione in pigima e calzini neri tutte le mattine con loro.
- Eva: sei tornato presumo.
- Marco: già.
- Eva: beh bentornato.
- Marco: ma io sono tornato per te... gliel'ho spiegato anche a loro.
- Eva: la prossima volta magari fai uno squillo.
[Marco la ferma]
- Eva: che cosa vuoi?
- Marco: non hai capito... gli ho appena spiegato che nonostante tutte le mie paure... nonostante Londra... nonostante tutto, io sono tuo... e non posso impedirmi di esserlo!
- Eva: mio...! guarda Marco che se mi rifermi un'altra volta e m'impedisci di andare nella mia stanza a farmi i fatti miei e dimenticarmi di questa tua ultima girata di umore, io ti giuro che...
[La interrompe]
- Marco: ma io... ma io credevo che tu fossi.
- Eva: che io fossi cosa?
- Marco: che fossi contenta.
- Eva: contenta? Si infatti sono contenta...! sono contenta che mi hai dimostrato per l'ennesima volta di quanto sei egocentrico... tu mi hai lasciata mentre dormivo... hai rifiutato le mie chiamate... mi hai respinta dopo che sono venuta a cercarti a kilometri di distanza da casa... senza neanche preoccuparti del fatto che io non avessi un posto dove dormire... dove mangiare... dove piangere per quella tua faccia di merda... e adesso cos'è eh? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione? Questo tuo grande atto di coraggio? E certo... perché non è mica colpa tua se noi ci siamo lasciati... è giusto? No... è colpa dei nostri genitori! Eh sì... è perché adesso questo fardello del nostro amore impossibile deve passare a loro dopo che l'ho tenuto io... cos'è la nostra storia eh? Una partita di pallavvelenata? Però c'è soltanto un'unica regola... che la palla non deve mai rimanere a te. Allora sai cosa c'è Marco? Che adesso tu ti prendi le tue canzoni... i tuoi mezzi piagnistei... i tuoi mezzi sorrisi... le tue lettere strappalacrime... e te ne vai dritto all'inferno!
Ci saranno persone che ti diranno che le sofferenze rafforzano il carattere...
Il vento sta cambiando.
Le persone sono sempre sul "chi vive" per paura degli estranei. E cercano di impedire intrusioni dall'esterno. Ma ci sarà sempre chi entrerà nella nostra vita con la forza, proprio come ci saranno quelli che inviteremo ad entrare. Ma le persone più inquietanti sono quelle che rimangono all'esterno e guardano dentro, quelle che non conosciamo mai fino in fondo.
[Spike, eroe moderno...]
Donna: Grazie, grazie, quella cosa stava per uccidermi!
Spike: Beh, ma cosa ti aspetti? Te ne vai in giro da sola, di notte... ho una mezza voglia di ucciderti anch'io!
Donna: Cosa?
Spike: Voglio dire, onestamente, che tipo di ritardata indossa tacchi come quelli in un vicolo buio? Fai due passi e ti rompi una fottuta caviglia!
Donna: Stavo solo tornando a casa!
Spike: Beh, prendi un taxi, deficiente! Ah, e se uno sconosciuto ti offre delle caramelle, non salire sulla sua macchina...
[La donna si allontana]
Spike: Stupida vacca!