Avevo davanti agli occhi tutta la mia vita come se l'avessi già vissuta: un'inifinita processione di feste, balli di società, yacht paritite di polo... sempre la stessa gente gretta lo stesso stupido cicaleccio. Mi sentivo sempre sull'orlo di un precipizio, e non c'era nessuno a trattenermi, nessuno a cui lo cosa importasse o che se ne rendesse almeno conto.
La morte era l’unica cosa che avrebbe potuto farla smettere di danzare. Uno dei motivi per cui le persone ci mancano è perché abbiamo dei rimpianti, io non ho nessun rimpianto riguardo a Jules e so che lei non ne aveva, ha vissuto la sua vita al massimo fino alla fine, mi manca, ma ho imparato tanto dalla nostra amicizia, dal suo coraggio, dalla sua passione, so che lei è sempre con me, mi aiuta a non rinunciare ai sogni, mi ricorda che non devo mai smettere di crederci, perché se ci credi tutto é possibile.
Ci teniamo tutti ad essere accettati ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani ed impopolari. Come ha detto Frost "due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta, ed è per questo che sono diverso".
Suppongo che a questo punto dovrò dirle cosa ho imparato, la conclusione, giusto? Bè la mia conclusione è che l'odio è una palla al piede, la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena. Derek dice che bisogna sempre terminare una tesina con una citazione, dice che c'è sempre qualcuno che ha detto una cosa nel migliore dei modi, perciò se non riesci a fare di meglio ruba da lui e farai la tua figura. Ho scelto una citazione che penso le piaccia: "non siamo nemici, ma amici. Non dobbiamo essere nemici. Anche se la passione può averci fatto vacillare non deve rompere i profondi legami del nostro affetto, le corde mistiche della memoria risuoneranno quando verranno toccate, come se a toccarle fossero i migliori angeli della nostra natura.
Non è questo il racconto di gesta impressionanti. È il segmento di due vite raccontate nel momento in cui hanno percorso insieme un determinato tratto, con la stessa identità di aspirazioni e sogni. Forse la nostra vista non è mai stata panoramica, ma sempre fugace e non sempre adeguatamente informata, e i giudizi sono troppo netti. Forse. Ma quel vagare senza meta per la nostra maiuscola America, mi ha cambiato più di quanto credessi. Io, non sono più io, perlomeno non si tratta dello stesso io interiore.
Rose: "Lei è pazzo! " Jack: "Non è l'unica a dirlo ma con tutto il rispetto che merita signorina, non sono io quello appeso alla poppa di una nave... "