Fagin: E adesso voglio sentirti recitare le tre regole d'oro. Oliver: Non tutte le tasche sono piene d'oro ma tu controlla comunque! I ragazzi di Fagin: Controlla comunque! Fagin: Esattamente, perfetto. Oliver: Il crimine non paga a meno che sia il tuo lavoro! I ragazzi: A meno che sia il tuo lavoro! Fagin: Aaah, e la terza? Oliver: E se ti prendono mai, mai fare la spia! I ragazzi: Mai, mai fare la spia! Fagin: Scolpisci, scolpisci questa regola nel tuo cuore. Bene, non ho altro da insegnarti.
Era una notte buia e gelida, e una vecchia signora che aveva la passione di costruire puzzle, se ne stava seduta in salotto, al suo tavolo a completare il suo nuovo puzzle, ma mentre metteva i pezzi insieme, si accorse, con grande stupore che l'immagine che si formava era quella del suo salotto e la figura al centro del puzzle una volta composta era lei stessa; con le mani tremanti sistemò allora gli ultimi quattro pezzi, e fissò inorridita il volto di un pazzo furioso alla finestra. L'ultima cosa che la vecchia signora udì, fu il rumore dei vetri infranti.
- Andrews: In dieci minuti, quattro metri e mezzo d'acqua nel gavone di prua, in tutte e tre le stive e nel locale della caldaia 6. - Ismay: Quando potremo riprendere a navigare? - Andrews: Sono già cinque i compartimenti allagati. Può sopportare uno squarcio e rimanere comunque a galla con quattro compartimenti allagati, ma non cinque. Non cinque. Perciò mentre affonda a prua, l'acqua passerà sopra le paratie del ponte E arrivando fino a poppa e non c'è alcun modo di impedirlo. - Smith: Le pompe. Se apriamo le paratie possiamo... - Andrews: Le pompe fanno sì guadagnare tempo, ma solo pochi minuti. Da questo momento qualunque cosa facciamo il Titanic affonderà. - Ismay: [Venuto a conoscenza dell'ormai sicuro affondamento] Ma questa nave non può affondare! - Andrews: È fatta di ferro, signore. Le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica. - Capitan Smith: Quanto tempo abbiamo? - Andrews: Un'ora, due al massimo. [...]. - Capitan Smith: Ho l'impressione che finirà in prima pagina comunque, signor Ismay.
Non ero andata via, ero viva nel mio mondo perfetto, ma in cuor mio sapevo che no era perfetto... il mio assassino mi perseguitava ancora... mio padre aveva tutti gli elementi, ma non riusciva a combinarli, aspettavo di avere giustizia, ma non fu così...
Da un giorno all'altro, il nostro cupo multimilionario è diventato un uomo generoso. Ma cosa ha causato questa metamorfosi? O dovrei dire chi? Che una fatina francese abbia colpito Chuck con la sua bacchetta magica? O semplicemente stare con un angelo ti fa venire voglia di avere le ali?