Scritto da: Marco L.
Un tatuaggio per ogni cosa andata male, un piercing per ogni storia da ricordare, uno al centro del mio volto, per la storia più deviata, un tatuaggio per il dolore, ma dalla mente nulla mai si cancella, in questo limbo di merda, dove mi sento calpestato, in un bar guardo le persone mentre il whisky mi fa cadere una lacrima amara, torno, luoghi strani, ed io cosparso come glassa nel mondo ma senza piatto centrale, un voto sul sito dove scrivo, ma non sei stata tu, sono pronto a dare il mio ultimo lascito, un oggetto trovato superando qualche guaio lontano da casa, un oggetto che forse manifesta la mia inesistente voglia di paura pur di lasciare un segno, ma la certezza dell inutilità del gesto. Cervello in fumo, uno psicologo mi guarda e ride, sotto pressione, ma è tutto chiaro, siamo così, sostituibili, la gente per strada scorre, la gente cambia, tutti cambiano e cambiano i protagonisti delle vite, guardo da solo come mi han lasciato tutti, ricordo parole e frasi mentre del trucco si attaccava ai miei abiti, parole di burro, dicevano che mai ci saremmo sostituiti e che le cose che abbiamo fatto insieme ero irripetibili con altri, fantascienza del mondo, ironia dell uomo preso dall abisso. Sono uno stupido a credere, a pensare, vorrei morire, vorrei non stressarti più con questi deliri e lasciarti libera, così libero anch'io da questa libertà finta. Ma se mollo... Ho perso.
Composto lunedì 5 dicembre 2016

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    Scritto da: Marco L.
    Riferimento:
    Espressione del bar.
    Dedica:
    A.

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